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Eslu60s ilalianos em lJo,iugal n. JfJ-lPI (1980-1981) INSTITUTO ITAl.lANO DB CULTURA B.V PORTUGAL

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Eslu60s ilalianos em lJo,iugal

n. JfJ-lPI (1980-1981)

INSTITUTO ITAl.lANO DB CULTURAB.V PORTUGAL

SOMMARIOPago

Editoriale 5

Lniz Francisco Rebello - Evocação de Gino Saviotti 9José Augusto França - Em memória do Professor Riccardo

Averini o o • • • • 15

Saggistica

Sergio Romano - A. cartas de Croce a Preuolini • .. 23Haroldo de Campos - O metatexl·o sobre o amor. . 45Francesco Della Corte-ll buon selvaggio e il cattivo infedele 59José da Costa Miranda - Ainda. alguns apontamento. sobre

Goldoni em Portugal ., •.•••••••• 73PaoIo AngeIeri - Trasporense e ambiguità nell'ultimo roo

mamo italiano •.......... 93Carlo CasteUaneta - Lo scriüore Ira tronaca e sloria 113Mario Rigoni Stern - Portugal que se transforma. . 125Giulia Lanciani - O Portugal de Baretü . • . . . 139Maria Leonor Machado de Sonsa - No primeiro centenário

de Marinetti . . 159

Arte

Mo C. Mendes Atanázio - Studi sul QUaltrocento -1. Eran-cesco Della Luna e Filippo Brunellesclii . 179

Storia

Giu eppe Gala 80 - Poder e instituições na Itália unid4e a historiograiia de 1945 a 1975 • . 197

Giuliana Albini - Para uma história dos italianos em Por.tugal: o arquivo de Nossa Senhora do Loreto . 239

In biblioteca

A cura di Paolo Angeleri o 251

Notiziario 293

ESTUDOS ITALIANOS EM PORTUGAL

Rivista dell'Tsrituto Italiano di Cultura in Portogallo

Direltore: Prof. Paolo Angeleri, Direttore dell Tstitnto Italiano

di Cultnra in Portogallo

Redazione: Dr.& Donatella Dehó, Dr ," Maria Manuppella

egrelaria: Dr.a Simonetta Fasulo

EDITORIALE

Hanno collaboralo:

Aprire un discorso; continuandoneuno aniico e valido, che si e aoraleodi uomini dioersi per estrazione cul-turale, ma tutti impegnati in pro-poste di ampio respiro i cui esitiancor oggi si aooertono (i Burgada,gli Aoerini e, piu indietro artcora, iSaviotti e i Biezarri}, non pare im-presa facile; unche perché urgononuove esigenze di allargamento e diconquista di spazi di auensione.

Una rioista come questa - con tra-dizione e consensi di critica pluri-decennali - non richiede grandi e

sostanziali mutamenti : deve solo ag-giornare le sue proposta, onde man-tener vivi la, sua presenza e il suospessore culturale.

A partire dal prossimo numero, larioista diverrà anche «de iure»espressione dell'Istituto di CulturaItaliana dell'Università di Lisbonae il Professor José da Costa Mirandanc sarà Vice-Direttore. E' assunzione(de jure» dunque di cib che «de

Giuliana Albini, della Univer si tà (li Milallo, saggísta ; Paolo Angeleri,

Direltore dcll'lstltulo Italiano di Cultura in PortogaUo; M. C. Mendes

Atanázio, delln Untversttà di Lísbonu, critico d'artc c sagglsta; Corto

Castellaneta, scríttore ; José da Costa Mirauda, deUa Università di

Lisbona, Italtanísta e critico; Francesco Delta Cor/e, deUa Università

di Genova, latlnista e sagglstn; Simonetta Fasulo, dell'Istituto Italiano

di Cultura di Lisbona; José Augusto França, della Uníversttà di

Lisbona, critico, sagglsta; Giuseppe Ga/asso, delta Universltà di

Napoli, storico, saggista; Haro/do de Campos, deUa Università di

São Paulo, saggísta, critico, poeta; Giulia Lanciani, deUa Uuiversità

di Roma, lusilonista, saggista; Ri/a Murnoto, def la Università di

Coirnbra, ilalianista; Llliz Francisco Rebello, critico teatrale, Presi-

dente deUa Sociedade Portuguesa de Autores; .\1u1"l0 utaoni Stern,

scrittore; Sergio Romano, Ambasctatore d'ltalia, diplomaflco e storteo ;

Leonor Machado de Sousa. delta Universilà d i Llsbonu, sagglsta,

Trnduzioni io por toghese di Fernando Barata.

6 EDITORlALE EDITORlALE 7

facto» da anni si era mutuamente conuenuto tra i dueIstituti,

E' inutile dire che le linee di tendenza della nostraproposta culturale rimangono immutate: dare al. pub-blico informazione esatta di cio che aooiene nei duePaesi; proporre una immagine reale, attuale dell'ltalia;insistere perché i rapporti fra ltalia e Portogallo si[acciono sempre piu intensi e aperti .

Nella misura in cui le condizioni politicojsocialisono negli ultimi anni mutate, occorrerà rinnooare leproposte d'incontro e di dialogo.

A noi pare che nulla riesca di piã a rendere a tuttievidente la possibilità di confronto, se non pro prioI'occettasione da parte dei due Paesi di forme aperte epluralistiche di vita socio j culturtile.

L'ltalia e [orse lo Stato che piu lega il suo buotinome a modalità di estrema tolleranza, a incontri escontri sul piano dialogico e alla pluralistica accetta-zione di tutti gli uomini di buona uolontà; e il Porto-gallo non e da meno nel suo quotidiano impegno di vitademocratica, di respiro culturale europeo, di sensibi-lizzazione di tutti i cittadini aZZ'integrale rispeuo del-I altro,

La cultura, se non vuol essere accademica erudizioneo difesa di uuote formule, e comunione e comunica-zione: comunione nel grande «ecumene» Ira chi uomosi senta e voglia proporre supplementi e supplenzeumane; comunicasione fra chi intenda confron.to edialogo come premessa oli'incontro sul piano assolutodella fratellanza e deU' eguaglianza.

Ma comunicezione e comunione significano quantiii-cazione dell' essere piu che dell' avere, in una propostadi solidarietà totale e presuppongono appunto un esssredella cultura come base di scambio; - una «produ-zione» vivente e un'altrettanto viva consumazione, con-

giunta ad una veicolarità mediatrice, ad una capacitàdi tramitozione e travaso.

L'lstituto di Cultura di fronte al. Paese ospitante nonpuõ darsi compiti di produzione di cultura: la sua[unzione resta eminentemente oeicolare.

Questo e il sommesso fine, desiderio sostanziale dellanostra rioista : mediare cio che di vivo e presente nclledue culture, of/rire sul piano deI reciproco le loroprofonde realtà, suggerire modelli di dialogo e propostedi confronto.

Certo, proposito troppo alto e ambizioso se si inten-desse questa funzione come unica possibilitã di scambio ;modesto invece, se oisto nel~'ottica piu riduttiva diintegrazione delle infinite vie al comunicare esistentioggi.

Questo compito l'Lstituto Italiano in Portogallo svolgeormai da quasi cinquant'anni, sempre presente in tuttele occasioni suggerite daI vivace scambio Ira i duePaesi: non ultima quella ojjert« dal. viaggio presiden-ziale nell'ottobre 1981, quando proprio l'Lstituto soolsela funzione di tramite tra giovani portoghesi desiderosidi colloquio e il Presidente italiano Pertini, altrettantoansioso di confronto e dialogo con cittadini dei Paeseamico .

La rivista continuerà questa funzione oeicolare pro-pria dell'Istituto di Cultura come sua espressionedestinata a permanere.

Ma la presenza nostra in questo Paese negli ultimitempi ha avuto toni e sottolineature particolari, in. granparte dovuti alla nostra rappresentanza diplomatica:I'Ambosciatore d'Italia in Lisbona, Mario Magliano,non ha trascurato la piu piccola occasione per mostrareil suo impegno personale in questo settore di cosi vitaleimportanza.

8 EDITORlALE

Accanto alia rivista, si sta organizzando una vivaceattività editoriale: non solo sono in progmmma qua-derni che cercheranno di completare l'informazioneculturale, ma enche trcduzioni di libri nell'una e nel-L'altra lingua.

I rapporti con le Università portoghesi sono in fasedi crescita ; lo scambio fra i due Paesi e intenso comenon maio

Questo il consuntiuo delle ultime fatiche, che eincoraggiamento ad intensificare la nostra attività.

Paolo Angelerl

Elio VittoriniUomini e noEinaudí , Torino, 1980

A Resistência armada ita-liana apresenta-se como frentede unidade polnrizadora de vá-rias tendências que têm comoobjectivo comum o derrube dofascismo. Nem por isso. porém,deixa de ter Jugar, no âmbitodesta plataforma, um ace o de-bate entre opções ideológico--culturais específicas, que. subomer as durante o vinténio fa .ci ta, agora irrompem num

clima entusiástico. Afloram en-tão a componentes dum ricopano de fundo cultural, ondeestão patente os principais vec-tores da cultura antifasci ta-

a saber, anarco- indicalismo,marxismo, ideali mo crociano,catolící mo, populismo. As con-tingências circunstanciais exi-gem no entanto reacções vivase imediatas, pelo que não raroi! corrido o risco de simplificaras opções programáticas re-correndo a fórmulas mani-queí tas.

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Não será este o ca o do roomance Uonúni e no, e critoentre a Primavera e o Outonode 1944, que tem a sua pri-mcira edição em Junho de1945 \ I ) , isto é, precisamentedoi meses depois da Liberta-ção. Os juizo eríticos relativoà estrutura do romance nemempre têm vindo a expre sar

opiniões íavoráveis ('), de deergio Pautasse, que con idera

Uomini e no «un romanzo adoppio regi tro e ruja fracturanão é superada ('), até An-tonio Di Grado, egundo o qualnão erá possível submeterUomini e no a uma análisee trutural coerente, dada a au-sência duma «lógica narrativao simbolica unitaria, chc facciaanche 010 da mínimo comunedenominatore» (').

ão as própria earactcri ticado Ignificante a sugerir-c-comalguns riscos, note-se de dejá - uma leitura orientada nosentido da duplicidade, dada aalternância de séries de capí-tulo em redondo e série decapítulos em itálico. A estabipartição uma outra poderá

er a sociada, respeitante à téc-nica de Iocalizaçâo inve tida,ora de exterloridade ora deinterioridade, a primeira re-gi tada atravé de cenas de co-rolità, a segunda mediante umdiscur o introspectivo. Parale-lamente, no âmbito do ignifi-cado, o livro tenderia a desdo-brar- e em dois Iivros, cada um

dos quais recobrn-ia um nívelde acção - a acção armada ea lu tória de amor - e um âm-bito temático - morte e amor.Além disso, a reCerencialidadedo discurso poderia ser parti-lhada em dois hlocos-o planopúblico, ou a História da Re-sistência. e o plano privado,ou 3S vivência antchiografa-das. Mas é então também opróprio Víttortni a desdobrar-- e, entre a instância da enun-ciação e a do enunciado en-quanto autor, narrador, e per-sonagem, de-dobramento es epatenteado na nota final po -posta à primeira redacção, emque Vittorini di ringue a suaactividade de escritor da suaactividade de militante comu-ni ta ('), ou no próprio textodo romance, atravé do pactoautobiográfico indirecto in ti-tuído.

Já Edoardo Espo ito notouque uma leitura de Ilominie no que se limite à análise dofunclonamento autónomo dedoi planos correrá o ri co dese revelar bastante redutora ('loE isto já que, se no âmbitode uma estratifica~ão horizon-tal o romance não eria redu-tível a um desdobramento du-plo, mas plúrimo, além disso oignificado mai profundo do

livro não poderá er colhido àmargem das relações entre e esplano mantida. Eu creio quea coerência da narrativa não ésusceptível de ser captado atra-

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vês duma estrutura elaboradaem função da cisão peremptó-ria entre branco e negro, nemrâo-pouco a partir dum ístemade encaixamento estanque. Umaanálise da verdadeira lógicanarrativa do romance deveráter em linha de conta que cadaum dos elementos de dicotomiafuncionará como tendência,como direcção indicativa queganha sentido não só em Iun-••.ão ao contraponto que se lheopõe, mas também em funçãodas relações mantidas com mui-tas outras polaridades. Estefacto poderá ser simulado poruma construção elaborada emespiral. e cada ponto des etraçado não pode ignorar apo ição relativa mantida commuitos outros ponto , seja elade sucessão ou de paralelismo,esta forma helicoidal apresentaum dinamismo e uma aberturacon tantes, A noção de relaçãodemonstra-se por isso indispen-sável para uma abordagem dasdominantes e truturai do ro-mance.

1 as reflexões registadas nosúltimos anos da sua vida, nasequência do e. pedal interesseentão dedicado às mai re en-tes correntes das ciências hu-manas e da geometria, Viuorinienuncia um comentário quecaracterizará com a maior per-tinência a matéria narrativa deUomini e no considerada noseu todo - «il conceito di spa-zio e un concetzo di relazioni

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tra corpi (sono queste relazionia costituire lo spazio, non \0spazio a determinare le rela-zícnl)» \:). A organização damatéria narrativa em função danoção' de relação é desde logopatenteada pela imbricada ín-terdependência dos vários ele-mentos da narrativa. A perso-nagem não é caracterizadadirecta e exaustivamente, ga-nhando antes sentido enquantoser de relação. Silhueta ahs-tractizada que Cala, conta, oseu carácter delineia- e proe-minentemente mediante a pre-sença de alteridade, revelada,a nível te)(tual, pelo tom dia-logado 00 romance. Ora a pa-lavra é sempre uma re postaao comportamento do outro eii imagem projectada obre umoutro. Por ua vez a catego-rias de espaço e tempo mantêmentre si uma última correlação- ao tempo do presente alia- e11m lugar físico, Milão, aotempo do pa ado um outro, a

icilia. Podemos notar, no en-tanto, que cm Il omini e 110 nãoencontramos verdadeiras pau asdescritivas, e que a notaçõese paciais e ituam aquém da-quilo que Barthe designa comoe/feL de réel. Per ouagem ec. paço físico funcionam comoforma e fundo de uma mesmafigura. Um objecto faz-se sinalde uma pre ença, a pai agemconverte-, e em prolongamentoda personagem, tal como umhalo atra vé do qual esta e

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dá a conhecer. De facto, a su-ce si va integraçâo da per ona-gern em vários nívei de acçãoexige da câmara focnlizadorauma con tante mobilidade, detal forma que a introdução dapau a descritiva viria cortar oritmo da narraçâo. E a mobi-lidade do foco narrativo ma-nifesta-se, além disso, de ummodo muito su1til, no manejodo plano cinematográfico. Acâmara ora se di taneia doobjecto, colocado na po içãolimite de alcance vi ual, a li-nha do horizonte, ora o apre-enta num plano de proximi-

dade. e o militare são apre-enlado à di tância, como

vulto sem ro lo - distâncianão ó fí ica, ma tambémideológica - o resi tente sãoapresentado mai proxima-mente, até que, no ca o deEnne 2, é o mai profundo doeu eu que e dá a conhecer,

o e paço de interioridade pa-tenteado no eu sonhos, fran-jas, afinal, do seu incon ciente.Vittorini, e e, ora se afastapara apre entar a crónica doIacto , ora desvela a ua pre-sença, até ao ponto duma iden-tificação parcial com Enne 2.O registo dialogado do livroserá um elemento não dispi-ciendo corroborante da unici-dade do todo, não se limitandoo eu manejo ao capítulos emletra redonda, mas estendendo--5e igualmente ao capítuloem itálico enquanto in tru-

mento de penetração no espaçomais íntimo da personagem.Logo, será obretudo atravésdo diálogo que e evidenciaráa rede de conflito que per-pa a todo o romance, veicu-lada através da personagemque ouve, fala. Então o ro-mance converte- e numa apai-xonante pesquisa humana - enão urgirão por aca o as men-çõe e Shakespeare e Hamlet -de tal modo que os momentosde acção propriamente ditos. ão relegados para segundo pla-no, brevemente re umido , ouaté omitidos, para privilegiara cena respeitante à ua pre-paração e con equência .

Tendo então em linha deconta a interdependência dosvários planos horizontais doromance e a intrincadas rela-çõe mantidas entre o elemen-to da narrati va, pretende- eaqui esboçar uma via de abor-dagem do texto que, tendo emconta a noção de relação, po savir a pôr em relevo algunselementos da coerência e tru-tural de Uomini e no - e bemque, note- e de de já, e ta nãoseja isenta de fugas. As im,creio que, ante de mais, edeverá partir da identificaçãodo eixo em torno do qual seorganiza a matéria narrativade Uomini e no.

O título do romance desdeJogo sugere uma dicotomia, aque epara uomini de nOItuomini ('). E de facto ao

I BIBLIOTECA

longo do livro os resistentessão reiteradarnente r ef e r idoscomo ltomini. É este um leitmotiv do operar estético viuo-rrruano, manifestado logo apartir das obras da ua jnven-tude. As personagens de Picocola borgliesia vagueiam emtorno duma condição humanaralseada pelo seu e tatuto pe-queno-burguês, em Sardegnacome uniniunsia é a viagemque e faz veículo da procuraduma natureza humana nãocorrompida. E ta pe quisa viriaa culminar, na obra que ime-diatamente antecede Uomini eno, Conversazione itl Sicilia,com o contacto directo do pro-tagoni ta com os ma sacres deque é vitima o mundo círcun-dante - «E co i e piú uomoun mulato, un affamato; e piúgenere umano il genere umanodei morri di famei ('). Ora emUomini e no o problema é re-tomado, se bem que segundouma óptica diver a. A dicoto-mia que di ringue ltomini denoti uomini vem a ser expli-citarnente vaniIicada através<las reflexõe elaborada' pelonarrador nos capítulo CIV-- VII (10) - o comportamentodum fa cista que trucida eofende é inalienável, ape ar detndo, da uumana capacità difnrlo» (").

Crei o que a organização emovimentação da matéria nar-rativa em Uomini. e no se efec-tua em relação a um eixo que

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distingue dois campos, o dosofensores e o do ofendidos.A ofen a erá então o motivode Uomini e no, elemento deimportância fundamental en-quanto elo corroborante da uni-cidade dos vários planos dotexto. Num pa so da primeiraredacção io recorda comoaprendeu a escrever -- de re-gresso a casa, na sequênciaduma fuga «nelle solitudini»com o pai «che era mani calcoe scriveva tragedie», é casti-gado pela mãe. A sim o seuoperar estético visará urna li-teratura que não se convertaem privilégio de casta, masque se faça voz do drama dooprimidos. Como o pai que«quando criveva dava ragionead ognuno per qu a l u n q u ecosa», as im Vittorini con idera«che ia moita umiltà esserescrtttore» (12). e a me maredacção é explicitamente feitareferência ,. prática de ofensaexercida sobre Berta por«quell'ucmo», ob táculo a umaverdadeira ligação entre Enne 2e Berta ("L ão os resistentesexemplo patente duma práticade ofen a, a opressão sobreele exerci da pelo fa cistas.Se o conceito de ofen a im-plica o exercício dum acto deviolência fi ica, a tal não sereduzirá, já que, e para alémdisso, compreende o ultraje devalores humano. e afectivos.Desta feita a noção de ofensaengloba doi do ubmouvos

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fundamentais de Uomini e no- pulsão de vida e pul ão demorte, amor e morte - na suainterdependência.

Os dois campos instituídosdistinguem-se pelo investimen-to de modelos de simnlaçãoantagónico. O ofensores ãoapre entados em posições dee taticidade ou de movimenta-~ão caótica. Quando surge aprimeira patrulha fascista é vi-ionado (IUncamion fcrmo (... )

e uomini anch'e i fermi» (10);o gestos dos militares são en-volvido por urna carga deimpotencialidade estagnante,como «il ragazzo biondo ri-masto impietrito nel suo bru comovimento» (lO) _ Aliá e tenão são sujeitos de verdadeirasiniciativas de acção armada,limitando-se a exercer repre â-

lias pelas baixas sofridas. Nasuas fileiras reina uma caoti-

cidade inoperante, posta emrelevo pela movimentação ac:asaccio-segundo a expressãode Falaschi (") - dos milita-res na noite do atentado aoTribunal, ou pelas brincadeirasirresponsáveis dos oragazzibiondí» perante a austeridadedos mortos que se alinham nospasseios do Largo Augusto.Além disso, a personagem destecampo é frequentemente ínse-rida em figuras de centrali-dade. Cane ero é visto «ve-nire al centro deU'asfalto, alcentro dei lumino o matti-no» ("); Blut, depois de ter

estripado Giulaj, é encontrado«chiu o in un cerchio di estes o» (")_ Ora já Fala chinotou que a figura do cerchiorefere, em Uomini e no, nãoum espaço, mas uma linha de-limitadora ("). Como o centroda circunferência, onde sãocolocadas e tas negras e siní _tras figuras, mantém relaçõesapenas consigo mesmo, a ima-gem simboliza o cerceamentoda vida de relação, tanto maisque uma outra e lhe associa,R do de erto e destruição queperpa am a Milão a soladapelas tropas fascistas. Os ofen-sores fazem- e de facto deten-tore dum poder autoritário ecentralizador. Junto dos mor-to do Largo Augusto são co-locados cartazes que dizem«Passati per le armi»; ma«non dicevano altro» (20)_cada cartaz expõe a legendaque se quer única e irrevogá-vel, El Paso dirige reiterada-mente a Clemm a fórmula ehm;sem que este a compreenda,tal como o sentido dos seusirónicos discursos permanece,para os militares, inobservado.Além dis o, não são incluídoneste campo elementos que re-metam para um passado oupara um futuro, a começarpela caracterização da persona-gem. Isolado do espaço, dotempo, e do mundo circun-dante, este campo apresenta-secomo um sistema redutor. Asimagen do deserto e do vazio

remetem não só para a ampu-tação da cidade em ruínas,mas também para a amputaçãohumana que domina ne te cam-po. Mesmo nas festas do Al-hergo Regina, ala ragazza Lin-da» é signüicativamente ador-nada com a cauda da cadelamorta. a actuação dos ofen-seres o instinto de morte so-hrepõe-se constantemente aoinstinto de vida. Todos esteselementos se conjugam de talforma que o campo dos ofen-sores, sujeitos em fals a cons-ciência, é simulado como umistema fechado e unidimensio-

nal - sistema entrópico, e por-tanto destinado à auto de trui-l:ão.

o campo dos ofendidos,pelo contrário, a movimentaçãoefectua-se com i tematicidade,e é fruto dum programa deu{!uda reflexão. Logo nas pri-meiras página do livro Enne 2e Berta e capam à patrulha fas-cista percorrendo com agili-dade e destreza o labirinto deatalhos da cidade de Milão,bem como, na noite do aten-tado ao Tribunal, os gapistasavançam cautelosamente no es-paço do recolher obrigatório.A acção é previamente prepa-rada, o plano estratégico e osseus ri co cuidado amente pon-derados. Por isso estes homenpodem dominar o espaço emque circulam, que desconheceo vazio. A acção dos gapi taé valorizada enquanto em-

preendimento cuja dinâmicanão é um facto poj- si sóisolado, ma se implanta apartir duma relação com omeio social circundante - «ibravi soldati hanno dietro tuttoil loro paese, con tutta lagente e tutte le cose» (ti).Relação também com vanostempos e várias culturas, comoo simbolizam os nomes dosgapistas, que ora reenviam paraa epopeia clássica - Gracco,Zama, Orazio e Meta ta io -,para a solidariedade internacio-nal - El Paso Ibarruri-,para a colaboração intelectual- Pico tudente -, o contri-buto cristão - Figlio-di-Dio -,ou o contributo de e tratos po-pulares - Foppa, Mambrino.O preenchimento do espaçomanifesta-se desde logo a par-tir dos objectivos por queestes homens lutam, a defesados valores humanos, a lutapor uma imagem integral dehomem que não se alheie,como tal, dos valores relativosà ua essencialidade. Daí osdiscur os de Selva, «la bellavecchia», voz da razão - «UnDomo deve avere una com-pagna. Tanto pio deve averlase e uno dei nostri, Dev'esserIelíce. Che cosa PUI> sapere diqueUo che occorre agli uominise uno non e felice? Noi perquesto lottiamo. Perché gliuomini iano felici» ('e) _ u-jeito em verdadeira con ciên-cia em relação à ofensa, estes

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homen podem então, já quecientes dos seu objectivos,matando, ser simples e bon- «Chi e caduto anche si alza.Offeso, oppresso, anche prendeSll le catene dai uoi piedi ei arma di esse: e perché vuol

liberarsi, non per vendi.carsi» (U). In tinto de vida einstinto de morte funcionamem correlação. Por i so a suaferocidade é a ua pureza, apureza que aClora no corpoda vítima do Largo Augu to_. «U vecchio era ignudo,enz.'altro che la lunga barba

bianca a coprire qualco a dilui, il colmo del petto» (").Procura Berta ne e exemplode autenticidade a palavra «cheviolga totti i legami» ("),

repen ando tudo o que até aíentendera por bondade, dever,virtude. Procura Gracco «unari po ta noova, una rispo tatrana, una svolta di parole

che cambi il cor o, in un modoo in un altro, deUa nostraconsapevolezza» ("). ão por-Que não tenha já respostas,ma porque o real se ofereceorno um apelo que não e

deixa jamais e gotar, e quepor isso su cita sempre novaleituras. Este Cacto é aíndamodelizado no final do roomance (27). Depoi de ter di .parado obre os alemâe daduas moto, o operário recusa-• C a matar o alemão que en-contra no bar, por ler, ob aaparência do seu uniforme mi-

Iitar, sinai duma homogenei-dade de condição-e cuna stancafaccia di operaio», «un ge tolungo come ne Canno solo glioperui» (21). E o livro terminasem que seja fornecida umare posta definitiva ao problemaem questão, com a prome ado operário: «Imparerõ me-glio» - o que de q u a l q n e rmodo pre supõe já uma valori-zação p o s i t i v a da presenteactuação. O campo elo' ofen-didos é portanto um istemaaberto, que desconhece o va-zio, e como tal um istemaentálpico, orientado no entidodo progres o.

Carlo alinari, na evera crí-tica feita a omini e 1/0. acn ao livro de se ba ear numa fór-mula moral que identifica oIa ci mo com o mal (21). Orase de Cacto estão em causacategoria morais, a partir domomento em que con iderámoli ofen a o motivo de Uominie no, deve er tido em linhade conta o facto de que essacategoria moral recobre crité-rio ideológico, sem que, po-rém, a i o se reduza. E sede facto está em cau a umjuízo moral, a e trutura se-mântico-formal de Ilomini e noorganiza. e de tal forma quevanifica qualquer juízo mora-li ta ou dogmático. E isto jáque os campos apontado. nãose apre entam e truturado soba forma de uma dicotomia to-mada em termos absoluto. A

tcndência dominante é pre er-\ ada, mas também no campodo ofendido podemos encon-trar elementos caracterizadoresdo campo dos ofensores, evice-versa, A sim se manifestauma certa ten ão quíasmáticano âmbito da orgauízação estru-tural do romance. Enne 2, ogapista decidido, que age comresolução e angue-Irio, é poroutro lado apre entado, emmomento de cri e, na olidãoda cidade, ou no e paço eríp-rico do seu pequeno quarto,onde recorda a sua infância.Ape ar de ta per onagem nãoignorar o eu pas ado, o movi-mento temporal in tituído re-vela. e anacrónico, já que sãoo. sonho do presente que sepretendem projectar num pa --ado, em i irrever ível, e nãonum futuro a con truir numpresente. Por outro lado, aolidão que Enne 2 oCre entre

o escombros da cidade é frutoduma au ência indesejada, «ilde erto ( ... ) senza di lei» ('O),e não atitude deliberada dei olamento, tal como <ela po-glia solitudine fino al cerchioremoto deHe ca e') (31) vividapor Berta no Parque, é conse-quência duma procura vã - abu ca duma presença de alte-ridade. Ma também um ofen-sor, como Blut, pode vir atomar consciência da falsidadeda via que segue, propondo-seentão abandonar o Albergo Re-gina. 'o entanto, entre es e

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propó ito e a ua renlizaçâcvem interpor-se um acto deatrocidade: o extermínio deGiulaj. Então Blut «non potràpiú essere un cane deU'uomo,amico deU'uomo» ("l.

O modelo de abordagem pro-po to, baseado na noção derelação, vem pôr em evidêncianão só elementos da coerênciac trutural do romance, matambém o seu elevado grau decomplexiCicação. A abordagemdeste problema deverá no en-tanto er subsidiada por umaref erência ao ignificado e ré-tico-ideológico da estruturasemântico-formal de Uomini eno - e isto tendo em linha deconta dois problema : as rela-ções mútuas estabelecidas en-tre os dois campos, e o posi-cionamento de Vittorini emrelação à matéria narrada.

Já Italo Calvino notou quecada romance de Vittorini temcomo forma estilistica o diá-logo, como forma mítica aviagem, como forma conceptoala utopia ("). o âmbito dateoria dialógica bachtiniana,Ilomirü e no seria enquadrávelno tipo de compo ição desig-nada romQ1~ du. socle, já queo intere se dedicado " proble-matlzação de nma que tão eobrepõe ao da apre entação

de uma te e dada duma vezpor todas. este sentido, notaGiacomo oventa, num en aiopublicado pcla primeira vezem 1946, que « omini e 110 e

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il utolo di un problema cheil Viuorini si pone, non diuna affermazione e di una ne-gazione, n011 di un problemari olto» ("). Itinerário de pro-cura, então, que proeminente-mente focaliza o afrontar doob táculo pelo sujeito da prova.

Movem-se os militares entreo Albergo Regina e a cidadeem ruínas. Viaja Berta entre asua ca a, o Largo Augusto, aca a de Selva e o Parque.Viaja o narrador, na sequênciada já reCerida viagem iniciá-tica, entre os homens, comoafirma num pa 50 da primeiraredacção - «Curiosità degliuomini, di come sono, e dicome vanno le co e Ioro : viaggiinterno a loro e la conversa-zione» (35). Um itinerário deprocura é simulado pelo inícioe pelo Iínal do romance.Uomini e 1W inicia-se com oepi ódio em flue Enne 2, pa-rado junto do livreiro ambu-Jante, ao ver Berra, «spingecorrendo la biciclettae, e « ngrande suono alloru irruppe inlui» ("), para e fechar coma viagem dos gapi ta . O e paçofísico em que tem lugar aprocura levada a cabo ao longodo romance, a cidade de Milão,rede de vias que se entrecru-zam, desde logo remete paraa imagem do labirinto. Oraeste arquétipo de itinerário deviagem poderá Cornecer umcontributo não despiciendopara a abordagem do problema

propo to. Para is o erá to-mada como ponto de referênciaa interpretação que Aldo Ta-gliaferr i efectna de ta figuraenquanto reflexo duma formada psique (31).

Tagliaferri concentra a uaatenção sobre o labirinto deCnossos, na tentativa de ce-lher a ua imagem tal como elaurge originariamente no mun-

do ocidental. E te labirinto si-tua-se no lugar de encontro devárias séries de contraposições- o mundo pré-helénico e omundo grego, cultura gineco-crática e cultura androcrática.Contraposição entre prê-histó-ria e hi tória, Infância e ma-turidade, objecto e vivente,ilêncio e palavra, treva e

luz. erá para esta duplicidadeque remeterá a po sível oricemetimológica da palavra labi-rinto - ÂaF>Qu(J, a bipene emforma de quia mo. As relaçõesquiasmáticas mantidas por e taérie de contraposições será

simbolizada de muitas outrasCormas, como por exemplo arelação estabelecido entre aimagem colocada no centro dolabirinto de Cnos os, e a queé colocada à saída do labirintode Tebas - o Minotauro, en-tidade reentrante no íntra-ute-rino, com cabeça animal ecorpo humano, e a Esfinge,entidade emergente, com ca-heça humana e corpo animal.O labirinto é então uma tramaora mortífera ora benefi-

rente (SI). É da actividade dosujeito que dependerá o des-fecho da prova.

Ora, endo o ofen ores su-jeitos duma co movi ão unidi-rnen ional, como já vimos an-teriormente, é-lhe" cerceado once o à via gratificante.prova do labirinto não poderáser superada pelo viajante queconheça nma única via, a doingresso. O seu efeito libera-tório não pode dispensar aconsciência da dualidade - viade entrada e de saída sãoidênticas, diferem pelo sentido00 percurso, como mostra oexemplo de Teseu. Ora é empo ições de centralidade emrelação a um vazio, e imersonum véu negro, que os ofen-sore são apresentados, o quereenvia para a condição etóniae infernal das trevas em queimerge o tenebro o mon trocolocado no centro da casa dabipene. Aliá a morte de umde tes homens é um momentode que não tem continuidade,terminus de uma existência quenão vem 11 ser alvo de sub e-quentes referências.

Pelo contrário, são os ofen-didos os sujeitos que recusamo unidimensionalismo, preser-"ando sempre a con ciência dadualidade da via - e quandofalamo de dualidade temospre ente a observação de Ta-gliaferri: «li due, infatti, perchi ha veramente il senso dei.

l'uno, e altrettanto comple oquanto l'innumerevoleo (O').

Tendo em conta tudo o quejá foi dito acerca do campodos ofendido, intere a-nos sa-lientar o imbolismo do labi-rinto enquanto lugar iniciático,de morte e re surreição. Amorte dum ofendido nunca éum momento que termina emsi mesmo - a esta se a socianão ó a carga emocional dopathos, mas também, e come pecial relevância, a anagno-risis, promis ora reapari ção doherói. A sim os corpos expos-to no Largo Augusto, (cai piedidel monumento» ("), conver-tem-se em exemplo vivo e di-dáctico da luta de libertação.

ma das mulheres «sembravache fo e cre ciuta, dopo mor-ta, dentro il suo vestito a pal-lini» ("); e diz o velho doParque que não se deve chorarpelos mortos - «Se li pian-giamo li perdíamo. on hi-ogna p e r d e r I i», «Dobbiamo

imperare» ("). Mortífera serevela a via para Enne 2, quenão beneCiria da !11')'tL0' de

riadna. -o centro do labi-rinto coloca também Taglía-Cerri o arei o primeiro, nacondição de excessivo apega-mento ao espaço íntra-uterino,É uma per per.ti va centrí petaa que Enne 2 as ume, fazendoprevalecer um ideal individualsobre um ideal colectivo. Ví-tima daquilo a que Fortinichama em carattere autodistrut-

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tivo di ogni alia CO di irn-mediatezza» (") então « onaltro rimane, nella tanza, cheun ordigno di morte: con duepistole in mano» ("). Ma olivro não termina aqui, hemcomo o mundo dos ofendidonão compreende apena a per-sonagem chamada Enne 2_Além di o o nome de te com-batente é homófono da expre -ão algébrica n\ ou eja, ten-

dência para o infinito. E àmorte de Enne 2 segue- e ainiciação do operário. TO ritoiniciático da ca a da bipenesão integrada as dança dolabirinto: os dançarino orase aproximam do centro localde prazer, num movimentocentrípeto, ora dele e afas-tam, num movimento centrí-fugo retardador. e nos refi-zerrno à érie de dualidadesapresentada. verem o comoe te movimento vai do objecto,da realidade perdida ao de-sejo , à pergunta, ao projectode recuperação dessa realidadeno plano simbôlíco. s egura-- e então o entido da quali-dade, indispensável ao alcanceda "ia gratificante.

ittorini, olidário com oofendidos, recusa igualmente aunivocidade. Dédalo, o artíficecio artifí .io, liberta- e da cria-ção não beneficiando comoTeseu, da !lT\1:l0 de riadoama tirando partido da pró-prias caracten. ucas da cons-trução, misto de e. paço claro

e e cures, elevando-se por umafenda descoberta - «Iacendosl iuare metaforicamente i ter-mini delta que uone verso altritermini che conservano nellatraduzione la b í n a r i e t à deiprimi» (:"). A tradução meta-fórica de Dédalo desde logoremete para o papel de imu-lação e tética. ittormi emLe dite Lensioni vrrra a notarque a Iunçâo arti rica da lin-guagem observa 11m duplo ín-dice - enquanto «compo to didetto e di non-deuo : di mani-Ce. tat i e di sottinte o, di pro-nuncia e di silenxio» ("). Por11m lado, surge a procura dacrónica do quotidiano - «Ma esolo simile alla cosa, non e lacosa» «'). Perdido o ace oao objecto, propõe- e a sua re-cuperação em função imhólicae uni ver alizante - «dov'õ unaco a e anche ruuo il re to» (").Os modo de complexificaçâosemântico-estrutural inve tidovêm ao encontro de. ta linhaconceptual-o contraponto en-tre aparência e e êneia figu-rado pela in tituiçâo dum Caloeixo e dum eixo verdadeiro,eixo e. te que epara camposque nem por i o d ixam derevelar ontrapo içõ quia má-LÍ('a pre ente. ao longo detodo o romance. A via gratifi-cante, para iuorini , e talcomo para Dédalo, é li v ia me-diana, situada sohre a ce orado quia mo-«equidi tante daidue e-tremi dei mure proCondo

(ingre o, tenebra, vita intra--uterina) e dei ole (l'uscita,la na cita come trauma, la luceche tradi ce e uccide hJ (").A polaridades helicoidui apre-sentadas podem então corrobo-rar o alcance da via gratifi-cante - da posição centrlpetafigurada pelo arci o primeiro,à posição centrífuga figuradapelo vivente, pela maturidade.A humildade do e critor queouve a voz de todo leva-o arecn ar a ambição de tcaro-recu a da univocidade progra-mática, conducente ao apontarda fenda atravé da qual Dê-dalo executou o . eu projectode voo.

ão e tes elementos que vêmpôr em relevo a originalidadede Uomini e no no âml.ito dopanorama cultural do períododa Re i tência armada italiana.

um clima em que a dicotomiaé não raro manejada como viametodológica condncente àopção imediata, a via e colhidapor Vittorini é a da comple-xificaçâo , Daí que a coerência

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. trutural ele Llomini e 1/0 nãopos a er colhida à margem doconceito de relação. Dai que osignificado ideológico do ro-mance tome forma a partir doconstante conflito de valores,conducentc não ao programade valor, ma ao projecto devalor, Por is o já Guido Gu-glielmi afirmou que Uomiui eno «fini ce per avere radicia ai piú remo te della Resi-tenza e guardare oltre di

essar (50)_ A recu-a dum toposou dum lagos in titucionaliza-do e absolutos conduz entãoao u-topos, ao dia-lagos, queconferem a Uomini e no plenaactnalídade (51). Creio eremc tas considerações a ter emlinha de conta não só parauma leitura de Uomini e no,ma também para a apreciaçãodo percurso intelectual de ElioYittoríui que «non ces a dun-que di rappre entare un puntocruciale della riflessione criticacontemporanea» (5%).

(T. m.)

~OTAS

(') Sobre a problcmática respeitanlc às várias redacções de Uominie no. et, Raffaclla Rodond!, 4:Note ai testte, in EUo Vittorini,Le opere narratiue, organização de Maria Corli, Mondadori, MUano,1974, vol. I, pp. 1210-1226.

(') Para um elenco das principais e polémicas recensões criticasde Uomini e no. cf , Giovunnn Gronda, Vittorini. MiJano, Jlfondadorl,1979 pp. 220-224.

(') Sergio Pautasse, Guida a Vittorini, ~litauo, Rizzoli, 1977,pp. 164-165.

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(') Antonio Di Grado, 11 silensio delle Madri, Catania, Prtsma,1980, p. 87.

(') Cf. a nota final posposta li primeira redacção de Uomini e no,que teve duas cdíções - Ml1ano, Bompiani, a primeira em Junho,a segunda em Outubro de 1945 -, e que virá a ser excluída dasseguintes redacções, onde se afirma, nomeadamente: .Non perchésono, come tuttl sanno, un militante eomuntstn si deve credere chequesto sia un IIbro comunista. Cercare In arte il progresso det-Pumanítà e tull'altro che lottare per tale progresso sul terreno polilicoe socíulee,

(') Edoardo Esposito, «lI narrare lirieo di Viltorini., ín Uominie no, Edixlonl Seolasliche Mondadorl, ?lmano, 1977, pp. 7-37.

(') Elio Vtttortnt; Le due tensioni, Appunli per una ideologia dellaletteratura, Qrganiza~ão de Daute Jsella, Milano, Il Saggiatore, 1981,2." ed.. p. 13.• este volume, publicado postumamente, são recolhidosapontamentos de Elio Vitlorinl que remontam a 1961.

(') A tradução da redacção de Uomini e no de 1949 foi editadaem Portugal sob o titulo Os liometts e os outros - Lisboa Europa--América, 1972 - em conformidade com o Utulo da tradução francesa,Les hotnmes et les ou/re,. Note-se, porém, que no Utulo do originalitaliano a antítese é evtdenciada pela repetição dum mesmo conceito,ora afirmativa ora negativamente.

(') EUo Vitlorini, Le opere narrative, p. 646.('0) Ibidem, pp. 876-883.(11) lbidem, p. 882.(U) EUo Vittorini, Uomini e no, ?llilano, Bompiani, 1945, pp. 165-166.(U) Ibidem, pp. 167-168.(") EUo Vittorini, Le opere narraüve, pp. 718-719.(U) lbidem, p. 73l.(li) Giovnnni Palaschl, l.a resistenza arma/a nella narrativa ita-

liana, Torino, Enaudi, 1976, p. 9l.(Ir) EUo VittOl'Üti, Le opere narrative, p. 719.(li) lbiâem, p. 877.(11) Giovannl Palaschl, op, cit., pp. 90-9l.('0) EUo Vittoriul, Le opere narra/ive, p. 806.(21) Ibidem, p. 763.(U) Ibidem, p. 799.(U) Ibidem, p. 876.(U) lbi dem, p. 807.(") tbidem, p. 830.(U) Ibidem, pp. 807-808.(:7) Sobre as variantes do final do romance, cl. HafCaclla nodondl,

e. 'ote ai testts, ln Ello Villorini, Le opere narrative, p. 1217.(:O) EUo Vittorinl, Le opere narrative, p. 919.(") Carlo Salíuart, eL'ideologia di Viltorini., ln Preludio e fine

dei realismo in Italia, Napoli, Morano, 3967, p. 15:1.(oo) EJio Vittorini, Le opere narrative, p. 788.(31) Ibidem, p. 816.(U) Ibiüem, p. 878.(U) ltalo Calvlno, .Vioggio. dialogo, utopia .•, In di Pentes, nn, 7-8,

Julho-Agosto 1973, pp. 904-907.(H) Giocomo 'ovenla, «li grande nmore in Uomini e no di Elio

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Vittorinl e in allri uominl e librb, ln Tre paroie sulla Ilesis/enza,Flrenze, Vallechl, 1973, p. 7.

(U) ElIo Vittorini, Uomini e no, p. 69.(U) EUo Vltlorinl, Le opere narralive, p. 714.(ar) Aldo Tagllaferri, eU Iabtrtntos, ín cAltabeta., nu. 26-27, Julho-

-Agosto 1981, pp. 14-15.(li) Sobre o significado do labirinto como lugar de Iniciação, morte

e ressurreição, cf. Hermann Kern, Labirinti, Forme e interprctaxioni,5000 anni di presenza di un archeti po, !llilano, FeltrinellJ, 1981.

(SI) Aldo TagUaferri, op. eit., p. 15.(U) EUo Vittorlul, Le opere narra/ive, p. 806.(") lbidem, p. 807.(42) Ibidem, p. 814.(") Pranco Fortini, eBerla, Enne 2 e Giacomo Noventa», in Saggi

i/aUani, Barl, De Donato, 1914, p. 258.(") EUo Vittorinl, Le opere narrative, p. 913.(U) Aldo TagUaferri, op, eit., p. 15.(") Elio Vittorinl, Le due tensioni ( ... ), p. 170.(4l) EUo Vittorlnl, Le opere narralive, p. 746.(U) lbidem, p. 912.(") Aldo Tagliaferri, op, eit., p. 15.('0) Guldo Gugltelmí, eStoria non é storícísmos, ln dIcnabÕ.,

n, 10, 1967, p. 101.(ai) Cf. Viltorlo Spinazzola, eVent'annl per íncontrare un pubbUco

di massas, In cVle nuove», 24-2-1966, p. 26.(U) Gíovanna Gronda, op. eit., p. 16.