Movimento per La Metamorfosi del Mondo - Il Manifesto Tradotto in Italiano!

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MOVIMENTO PER LA METAMORFOSI DEL MONDO : IL MANIFESTO tradotto in italiano! Scritto da MarioEs sabato 30 maggio 2009  Sono orgoglioso di poter presentare - ritengo in esclusiva per l'Italia - il Manifesto del Movimento per la Metamorfosi del Mondo redatto da Edgar Morin, Pierre Gonod e Prince Paskua. Quest'ultimo è un artista francese che si è fatto promotore del movimento e di cui di seguito potrete vedere alcune foto di altrettante sue opere. Prince Paskua sarà ospite al Brain 2 Brain Club su Second Life il 28 GIUGNO prossimo e quindi potrete fargli in diretta tutte le domande che vorrete! Buona lettura intanto e, se riterrete, diffondete e condividete! "Permetteteci di salutarvi e di congratularmi per la vostra iniziativa di costituire il gruppo la "Metamorfosi". Non stupisce che i primi a impegnarsi in questa battaglia per il futuro siano gli artisti. Essi avvertono più profondamente e più velocemente di altri le sofferenze e le speranze del mondo, le loro opere liberano delle forze generatrici. Vi invitiamo a mettere i vostri talenti a servizio del vasto movimento per la trasformazione del mondo di cui voi sarete i pionieri. L’opera singolare del nostro amico Paskua ne incarna l'avanguardia. Noi siamo i testimoni e gli attori della crisi del mondo che colpisce tutte le sfere. Un sistema di analisi sistemica mostra che essa è il risultato di un groviglio di molteplici componenti, di relazioni e retroazioni innumerevoli che si tessono tra processi estremamente diversi e aventi per fondamenti i sistemi economici, sociali, demografici, politici, ideologici, religiosi, religiose, l’etica, il pensiero, lo stile di vita, l'ecosistema, tutti in crisi. L'astronave Terra non ha pilota. I suoi quattro motori, scienza, tecnologia, economia, il profitto, sono tutti incontrollati. In mancanza di una governance mondiale, la nave va al disastro. Questa è l'ipotesi più probabile. L'improbabile è la capacità di trovare in tempo utile una guida che segua un altro percorso che  permetta di affrontare le questioni di vitale importanza per l'umanità, in primo luogo il degrado della biosfera, incluse le minacce nucleari che non sono scomparse. Ci vorrebbe una metamorfosi, che nello stato di coscienza attuale è un’ipotesi improbabile, anche se non pari a zero. Ma che cosa è, in realtà, una metamorfosi? Il passaggio da una forma ad un'altra e, in biologia, una trasformazione importante del corpo e dello stile di vita e nello sviluppo di alcuni animali come gli anfibi e alcuni insetti. Così si parla della metamorfosi delle farfalle o delle rane. Qui l'auto-distruzione è anche auto-costruzio ne, un’identità mantenuta nella diversità.

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MOVIMENTO PER LA METAMORFOSI DEL MONDO : IL MANIFESTO tradotto in

italiano!

Scritto da MarioEs

sabato 30 maggio 2009

 

Sono orgoglioso di poter presentare - ritengo in esclusiva per l'Italia - il Manifesto del Movimentoper la Metamorfosi del Mondo redatto da Edgar Morin, Pierre Gonod e Prince Paskua.

Quest'ultimo è un artista francese che si è fatto promotore del movimento e di cui di seguitopotrete vedere alcune foto di altrettante sue opere.

Prince Paskua sarà ospite al Brain 2 Brain Club su Second Life il 28 GIUGNO prossimo e

quindi potrete fargli in diretta tutte le domande che vorrete!

Buona lettura intanto e, se riterrete, diffondete e condividete!

"Permetteteci di salutarvi e di congratularmi per la vostra iniziativa di costituire il gruppo la"Metamorfosi". Non stupisce che i primi a impegnarsi in questa battaglia per il futuro siano gli artisti.Essi avvertono più profondamente e più velocemente di altri le sofferenze e le speranze del mondo,le loro opere liberano delle forze generatrici. Vi invitiamo a mettere i vostri talenti a servizio del vasto movimento per la trasformazione del mondo di cui voi sarete i pionieri.L’opera singolare del nostro amico Paskua ne incarna l'avanguardia. Noi siamo i testimoni e gli attori della crisi del mondo che colpisce tutte le sfere. Un sistema di analisi sistemica mostra cheessa è il risultato di un groviglio di molteplici componenti, di relazioni e retroazioni innumerevoli chesi tessono tra processi estremamente diversi e aventi per fondamenti i sistemi economici, sociali,

demografici, politici, ideologici, religiosi, religiose, l’etica, il pensiero, lo stile di vita, l'ecosistema,tutti in crisi.

L'astronave Terra non ha pilota. I suoi quattro motori, scienza, tecnologia, economia, il profitto,sono tutti incontrollati. In mancanza di una governance mondiale, la nave va al disastro.Questa è l'ipotesi più probabile.L'improbabile è la capacità di trovare in tempo utile una guida che segua un altro percorso che

 permetta di affrontare le questioni di vitale importanza per l'umanità, in primo luogo il degradodella biosfera, incluse le minacce nucleari che non sono scomparse.

Ci vorrebbe una metamorfosi, che nello stato di coscienza attuale è un’ipotesi improbabile, anchese non pari a zero. Ma che cosa è, in realtà, una metamorfosi? Il passaggio da una forma ad un'altra e, in biologia, una trasformazione importante del corpo e dello stile di vita e nello sviluppodi alcuni animali come gli anfibi e alcuni insetti. Così si parla della metamorfosi delle farfalle o delle

rane. Qui l'auto-distruzione è anche auto-costruzione, un’identità mantenuta nella diversità.

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Più in generale, la nascita della vita è una metamorfosi di un prodotto chimico-fisico. Le societàstoriche società lo sono diventate a partire da un aggregato di società arcaiche. La vita e la societàsono il prodotto di metamorfosi. Esse sono in pericolo. La storia è anche il tragico risultato di sviluppare la capacità di distruggere l'umanità. È pertanto l'assoluta necessità di una meta-storia.Essa non ha la fine della storia, in contrasto con la tesi di Fukuyama che aveva licenziato il trionfodel capitalismo alla conclusione della sua durata. Le abilità creative non sono esaurite. Un'altrastoria è possibile. Ci sono motivi di speranza.

L'Uomo Generico, Marx esprime le sue virtù e la creatività generativa connesse alla sua umanità.Queste capacità sono sempre presenti nell’uomo. È possibile utilizzare la metafora delle cellulestaminali latenti in un organismo adulto che la biologia moderna ha rivelato. Allo stesso modo, vi sono società standardizzate, stabilizzate, rigide, generatrici di stress che affliggono la creatività. Il "Movimento artistico internazionale per la metamorfosi del mondo", creato dall’artista Paskua è la

 prova della possibilità di poter sovvertire questo mondo.

  Attualmente la crescente crisi finanziaria ed economica ha scosso i leaders e gli economisti risvegliandoli dal loro torpore per "riformare il capitalismo".È una crisi che alcuni si ostinano a considerare come un evento ciclico. Ma l’attuale crisi è sistemica,globale, multi dimensionale molto vasta e profonda che coinvolge tutti i popoli. Ed è tra i popoli chesi risveglieranno le forze creative e la volontà di trasformazione. E pur se è vero che una rondine

non fa primavera, è altrettanto vero che sono evidenti i segnali di risveglio.Così, da Seattle a Porto Alegre è palese la volontà di replicare alla globalizzazione tecno-economicaattraverso lo sviluppo di altre forme di globalizzazione, verso l’elaborazione di una vera e propria

 politica dell’umanità, che dovrebbe andare oltre l'idea di sviluppo.

Nessuno può ignorare l’aspirazione multimillenaria degli uomini alla armonia, che via via ha preso laforma di paradisi utopici, ideologie libertarie, socialiste, rivoluzioni comuniste e le rivolte giovanili degli anni 60 anni (Pace-Amore). Questa aspirazione non è scomparsa. Essa si manifesta in unamiriade di pensieri, di iniziative, di azioni multiple disperse nella società civile che sonosistematicamente ignorate da un sistema politico-amministrativo estremamente sclerotizzato.

I grandi movimenti di trasformazione cominciano sempre in maniera modesta, marginale, deviante,quasi in modo invisibile. Così è stato per le grandi religioni, Buddha, Gesù, Maometto, e così hannoiniziato il loro sviluppo anche il capitalismo, la scienza moderna, il socialismo. Oggi l’altro-

mondismo può essere espresso semplicemente come: il desiderio di un mondo diverso.

Sono emerse centinaia di proposte, ma questo non è sufficiente a fondare una società coerente,alternativa, realistica e visionaria. Con le nostre “7 riforme fondatrici”, intendiamo fornire un“supplemento d’anima" per realizzare una "Nuova via".

Per perseguire questo scopo, le 7 principali linee guida proposte sono:

1. la riforma del sistema politico,2. una politica dell’umanità e della civiltà,3. riforme economiche,4. riforme sociali,5. riforma del pensiero,6. riforma dell’educazione,7. riforma della vita e riforma morale 

1. La riforma della politica: politica dell’umanità e della civiltà.

Il sentiero è stato tracciato da una serie di lavori per rigenerare il pensiero politico.Sono più di 40 anni che Edgar Morin constata la crisi della politica a tutti i livelli. La politica nemette in mostra la difficoltà, il fallimento della gestione di una politica per l’intera umanità oantropolitica. Questo ultimo importante concetto deve essere sviluppato e ampliato in lavori successivi.

Oggi, con la globalizzazione, la crisi politica è più profonda e generalizzata, interessa tutti i livelli e porta a pensare continuamente e, contemporaneamente, a livello mondiale, continentale, nazionale

e locale.La politica planetaria e dell’umanità è "la patria mondiale" erede dell’ internazionalismo pratico,

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ancora in germinazione nel seno dell’ alter-mondialismo.

Essa è preposta per salvaguardare l'unità e la diversità umana. Il tesoro dell’ unità umana è ladiversità, il tesoro della diversità è l'unità. Di qui la necessità di istituzioni planetarie per salvaguardare l'umanità, competenti per affrontare i problemi di vita e di morte della biosfera,dell'economia, delle disuguaglianze sociali, dello status inferiore delle donne, delle armi di distruzione di massa.

Nel mondo globale, lo sviluppo della coscienza mondiale è la dimensione della sfida, ed èinseparabile da quello del comune destino dell'umanità. Questa piena coscienza, ancora embrionale,sarà la condizione della riforma dell’ONU, esempio di una società mondiale dotata di un sistemagiuridico, di una governance, di un orizzonte di democrazia, di solidarietà, di fraternità. A sua voltal'istituzione retroagirà positivamente sullo sviluppo della coscienza planetaria.E anche a livello globale, è necessario rivedere l'idea di sviluppo, che è diventato il filo conduttoredi tutti i discorsi politici. Dobbiamo andare oltre il concetto o sviluppare l'idea stessa.

Il suo fallimento risiede nel suo esclusivo nucleo tecnico-economico basato esclusivamente sul calcolo. Lo sviluppo tecno-economico è concepito come la locomotiva che deve necessariamente

  portare democrazia e vita migliore. La realtà è più ambivalente. E’ anche la distruzione dellasolidarietà tradizionale, l'esacerbazione degli egoismi, e in ultima analisi, l'ignoranza dei contesti 

umani e culturali.Infatti, lo sviluppo, così come è stato praticato, si applica in modo indifferenziato a delle società eculture molto diverse, indipendentemente dalle loro peculiarità, dalle loro conoscenze, dallecompetenze, dalle arti della vita, qui compresi presso i popoli che l’hanno ridotto ad una visioneanalfabetica allorquando si ignorano le ricchezze delle loro culture orali tradizionali.

Lo sviluppo ripensato deve rispettare le culture e integrare ciò che è valido nell’attuale idea di sviluppo, ma per la progettazione nel contesto specifico di ogni nazione o cultura.

La politica di riforma della civiltà riguarda tutte le parti del mondo occidentalizzato. Essacontrasterebbe i crescenti effetti negativi dello "sviluppo" della nostra civiltà occidentale,tenderebbe a ripristinare la solidarietà, a ri-umanizzare le città, rivitalizzare il paesaggio. Essarovescerebbe l'egemonia della quantità a vantaggio della qualità, della qualità della vita "meno mameglio", contribuirebbe alla riforma della vita.

Il concetto di sviluppo deve essere necessariamente riconsiderato, superando l'alternativa di crescita / declino, esso terrebbe conto di ciò che deve crescere o decrescere, ciò che dovrebberestare fermo, al termine di una riflessione più complessa della crescita a qualsiasi prezzo.Tale riforma, di portata globale, potrebbe e dovrebbe essere portata a livello nazionale, e per estensione a livello continentale. L'Unione Europea e l’America Latina sembrano più maturi per intraprendere questa nuova strada. 

2. Le riforme economiche

La crisi finanziaria, la recessione economica, i piani di salvataggio del credito, condizione permissivadel capitalismo, la protezione da parte dello Stato di intere industrie, come le automobili, il rilancio

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di spese per infrastrutture, conducono i leaders di un mondo ora pienamente capitalista per cercaredi riportarlo sotto controllo, di piazzare "un pilota a bordo di un aereo". In concomitanza con il nostro incontro e questo appello, il G20 si riunisce.Vedremo che cosa ne verrà fuori. Vedremo se si tratterà di un gioco a somma zero, ognuno

 proteggendo la sua economia e guardando che i partners ne beneficino. Le vittime della crisi nonsono i banchieri, né i ricchi, ma i poveri dei paesi ricchi e i poveri dei paesi poveri.La recessione crea disoccupazione, ma è anche un pretesto per i licenziamenti, nel quadro di unaferoce concorrenza, ridurre i costi salariali per garantire i profitti. I dirigenti del mondo non sonoimprovvisamente colpiti dalla grazia della notte francese del 4 agosto 1789 e l'abolizione dei 

 privilegi, la maggior parte di loro ne sono i difensori. Occorre pertanto, oltre ai vincoli del sistema di salvataggio, la spinta delle forze sociali disperse in tutto il mondo per dare un senso alle misure eaprire un nuovo percorso, stabilire un'istituzione permanente, una sorta di Consiglio di sicurezzaeconomica, responsabile della regolamentazione dell'economia globale e del controllo dellespeculazioni finanziarie.

La produzione energetica in base al modello attuale è la grande sfida del secolo. Essa però non è più sostenibile, non solo a causa dell’esaurimento, giorno dopo giorno, delle risorse petrolifere, madel deterioramento ambientale, del cambiamento climatico, di cui è verosimilmente una dellecause. Noi non sottovalutiamo il movimento di ricerca e di sviluppo per migliorare i rendimenti energetici e le energie rinnovabili, ma il movimento tiene principalmentealla riforma del modello

dello sviluppo e dello stile di vita.Occorrerà, inoltre, far fronte ad un altra sfida globale: nutrire l'umanità. Anche se il boom della

 popolazione ha subito un rallentamento, resta il fatto che tra- 50 anni ci sarà – salvo una pandemiamondiale - 9 miliardi di esseri da nutrire. I terreni coltivabili non sono estensibili, occorreràaumentare la resa del terreno. Come? Con l'uso massiccio di fertilizzanti e pesticidi, di cui possiamomisurare i danni prodotti nei paesi che hanno industrializzato la loro agricoltura? L’irrigazione, checonsuma la maggior parte di acqua, che, del resto, sta diventando una risorsa scarsa? Dallamodificazione genetica degli organismi, con le interrogazioni per l'ambiente e la tutela dei contadini dai monopoli? Politiche energetiche e della fame possono essere in opposizione. Produrre i biocarburanti a base di 

 prodotti agricoli significa implicitamente dare la priorità all'attuale modello di consumo energetico, emettere in secondo piano tutto il resto .La comunità internazionale deve fare scelte chiare. Qualealtro modello è proponibile? 

Prima un New Deal composto da un vasto gruppo di programmi collettivi rapportati all’umanità.Occorre integrare questi grandi programmi mondiali con programmi continentali e nazionali.La liberazione della tirannia dei mercati locali, richiede lo sviluppo di una economia pluralistica alivello locale. Ci sono alcune iniziative in corso, come la creazione e l'espansione dei mutui, lecooperative di produzione e di distribuzione, le cooperative di donne in Africa e in Asia, negozi di alimentari, il commercio equo e solidale, le imprese cittadine, l'agricoltura e l'agricoltura biologica, i micro-credito o valuta locale. Tutte queste azioni di basso livello, nate nel sistema e a causa del quale, sono come crisalidi pronte alla metamorfosi. 

3. Le riforme sociali

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Il mondo grida per la disuguaglianza e l’ingiustizia. Gli ideali libertari, socialisti, comunisti, li hannostoricamente combattuti. Ancora una volta l’internazionalismo , ma questa volta planetario, èall'ordine del giorno. La povertà continua a colpire ancora una gran parte della popolazione del mondo, benché le disponibilità scientifiche tecniche non sono mai state così grandi. Ledisuguaglianze si esprimono in modo grossolano attraverso le disuguaglianze del PIL tra le nazioni ele persona.

Il vecchio sogno di utopia egualitaria, per esempio, una rendita universale di vita, rimane unaaspirazione che non è quella delle attuali istituzioni internazionali. Le differenziazioni sono cresciutecon la globalizzazione. Il Terzo mondo degli anni ‘60 è stato distrutto. L'economia del petrolio hacreato una situazione di rendita ai paesi del Golfo, che hanno fatto appello ai migranti, agli schiavi eai negletti. La Cina, orientatasi verso il capitalismo selvaggio, realizza l'accumulazione primitiva ascapito delle masse contadine. Il suo salto industriale per i beni manufatturieri per uso industrialeche ha permesso , per fortuna, dei progressi nel tenore di vita interna, ha come contropartita la

  perdita di posti di lavoro altrove e la pressione sui salari dei paesi sviluppati. Il problema è ladistribuzione dei profitti su scala globale. Come si può migliorare il tenore di vita nei paesi in via di sviluppo senza alterare quello dei paesi sviluppati e ridurre le disuguaglianze in tutto il mondo? Come far convergere delle forze sociali difendendo le loro rivendicazioni in un insieme più ampiodominato da imprese multinazionali? 

Noi, in Europa, potremmo essere in grado di fornire delle prime risposte. L’armonizzazione salariale"verso l'alto" è la battaglia futura, perché è chiaro che il capitale si adopererà per far sostenere il   peso della crisi ai suoi dipendenti. L'armonizzazione della protezione sociale, e quello dellatassazione, sono altri progetti.

Un altro problema è quello del pensionamento degli anziani. Fortunatamente, l'aspettativa di vita èaumentata grazie ai progressi nel campo della medicina e dell’igiene. Ma questo prolungamento èmolto disuguale nel mondo, per esempio, tra Haiti e il Giappone, e in Francia fra i dirigenti e gli operai. La conseguenza dell’allungamento della vita è l'invecchiamento della popolazione, e conessa, la difficoltà di finanziamento delle pensioni per tutti e della protezione sociale. Un grande

 problema che non può essere rimandato aspettando l’ipotetico ricambio generazionale e che mettealla prova la solidarietà intergenerazionale. Bisogna creare norme mondiali ancora una volta, inlinea con la problematica sociale.Le riforme economiche e sociali sono collegate ricorsivamente. Le scelte nella divisione

internazionale del lavoro determina la scelta sociale e viceversa. Esse devono essere trattateinsieme anticipando le loro conseguenze, ivi compreso il loro impatto geopolitico.

4. La riforma del pensiero

E' difficile pensare l’attuale crisi globale e le sue prospettive. Soprattutto quando la velocità delletrasformazioni e la globalizzazione agiscono su tutte le sfere sfocandone le rappresentazioni. Lacomplessità della situazione dà le vertigini e ingenera nella maggior parte di noi un senso di impotenza e di terrore che ci induce ad abbandonarne la comprensione e l’azione.

L'attuale frammentazione del pensiero rende impossibile la comprensione del mondo. La chiusuradisciplinare non permette di raccogliere e sviluppare i problemi fondamentali e globali per cui si rende indispensabile la necessità di un pensiero complesso che possa collegare le conoscenze, il 

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 particolare al generale, il generale al particolare, che possano concepire la relazione dal globale al locale e dal locale al globale. I nostri modi di pensare devono integrare un andirivieni costante traquesti livelli. Per dominare la complessità del mondo, il sistema del pensiero deve esserecomplesso.

Se le nostre menti restano dominate da un modo limitato, incapace di cogliere le diverse realtànella loro complessità e nella loro interezza, se il pensiero filosofico resta bloccato in giochi effimeri,allora andremo verso la catastrofe. Solo un pensiero in grado di comprendere non solo lacomplessità delle nostre vite, dei destini, la relazione fra individuo – società - spazio ma anchequella dell’era globale, si può fare la diagnosi della corsa del pianeta verso l'abisso e stabilire lelinee guida che permetteranno di dare un filo conduttore alle riforme essenziali.In breve, solo un pensiero complesso può darci i mezzi per preparare il cambiamento globale,sociale, individuale e antropologico.

5. La Riforma dell’Istruzione

Forse è la condizione prioritaria per lo sviluppo di tutto il resto. L'istruzione rappresenta una guidaalla vita, individuale e collettiva, un modello che si trasmette tra generazioni. Si tratta di unrilevante sistema di potere, di inerzia e tempi lunghi. È per questo che è al centro dell'evoluzionedella società. La trasmissione delle conoscenze non rende immuni da errori e illusioni, che sono i 

 parassiti dello spirito umano. Si ripropone di armare ogni mente nella lotta vitale per la chiarezza .È pertanto necessario introdurre e sviluppare nell’insegnamento lo studio del caratteri celebrali,mentali, culturali, dei processi e le modalità della conoscenza, delle disposizioni tanto psichichequanto culturali. Questa osservazione preliminare solleva il problema della adeguatezza dellaformazione attuale e del suo contenuto.

I principi di una conoscenza pertinente sono i seguenti: promuovere una conoscenza in grado di cogliere le questioni globali e fondamentali per includere le conoscenze parziali e locali, insegnare la

condizione umana, spiegare l'identità terrena, educare alla comprensione degli altri. Pertanto è daquesti punti che bisogna partire per costruire nuovi curricula.L'istruzione deve contribuire, non solamente ad una consapevolezza della trinità individuo – specie- società e ciò che essa implica, come il comportamento frontale nei confronti di altre persone edella natura con la nostra Terra -Patria, ma anche garantire che questa consapevolezza si traducain un desiderio di ottenere la cittadinanza della Terra.

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6. La riforma della vita

Questo è il problema concreto sul quale dovrebbero convergere tutte le altre riforme.Le nostre vite sono inquinate e degradate dal mostruoso stato delle relazioni fra uomini, individui e

  popoli, dalla diffusa incomprensione degli altri, dal prosaicismo dell’esistenza consacrata dastereotipi che non danno soddisfazione, e infrangono tutto il mondo attuale, in contrapposizione alla

 poesia dell’esistenza, che è congenita all'amore, all'amicizia, alla comunione e al gioco.

Trovare un modo di vita è un tema molto antico affrontato dai saperi tradizionali delle differenti civiltà e in Occidente dalla filosofia greca. La riforma della vita mira a rigenerare l'arte di vivere inarte di vivere poeticamente. Si presenta in modo particolare nella nostra civiltà occidentale,caratterizzata dall’ industrializzazione, l'urbanizzazione, la ricerca del profitto, la supremazia dellaquantità sulla qualità…La civiltà che regna oggi sul pianeta apportando non solo i suoi innegabili miglioramenti, ma anche i suoi innegabili difetti e le degenerazioni che sono state risvegliate nel mondo occidentale prima eche ora hanno colpito tutto il mondo.

L'uomo ora vive in una “Tecnosfera”.

Ne è parte integrante. Nonostante la recente crescita delle biotecnologie è la civiltà meccanica chedomina già dall'epoca della rivoluzione industriale del XX secolo, e di cui la robotizzazionecostituisce il punto dominante. Il cronometro è il maestro, e con lui il ritmo del lavoro, la riduzionedel tempo libero e lo stress, i flussi tesi nell’impresa, contratti dalla competitività e dal profitto abreve termine. Le nuove tecnologie dell'informazione disibinitorie della comunicazione personale,diventano una tirannia con il telefono portatile, a causa del quale si perde la libertà della personache può essere monitorata e rintracciata ovunque.Così, la combinazione dello sviluppo della civiltà industriale sotto l'influenza delle nuove tecnologiee delle nuove condizioni di lavoro e profitto, provocano un cambiamento nel corso del tempo,l'urgenza si trasforma in istantaneità. Il culto dell’urgenza, ha portato ad una società malata di tempo e che perde il tempo di vivere. E si difende rivendicando il tempo libero.La società ne diviene cosciente e reagisce con i mezzi a sua disposizione. Il desiderio di una "vitareale" è visto come antidoto al male fisico, morale e spirituale dal ricorso all’ uso di psichiatri,

  psicoanalisti, ai psicotropi, stupefacenti e varie dipendenze. Essa si rivolge anche alla religione,all'occulto, per soddisfare i propri bisogni spirituali soffocati da una civiltà dedicata ai bisogni materiali, all'efficienza e alla potenza.

La Riforma della vita ci deve condurre ad una migliore qualità della vita, a ritrovare un sensoestetico, attraverso l'arte, naturalmente, ma anche in relazione alla natura, in relazione al corpo, ea rivedere le nostre relazioni interpersonali, ad inglobarci nella comunità, senza perdere la nostraautonomia. Questo è il tema della convivialità evocata da Illich negli anni ‘70. Ci sono ormai ovunque, i semi di questa riforma. Essi appaiono come il desiderio di un' altra vita, la rinuncia di uno stile di vita lucrativo per una vita nuova, che sceglie di vivere meglio con se stessi e con gli altri, e contemporaneamente fra se stessi e il mondo.

Questo anelito di vivere in modo "diverso", si manifesta in molti modi nella poesia della vita, nell' amore, nelle feste, negli amici e nei rave parties. Se si considera l’insieme di tutti questi fattori, che

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individualmente sembrano insignificanti, è possibile dimostrare che la riforma della vita è sancitanelle possibilità della nostra civiltà. Il denominatore comune è : prima la qualità rispetto allaquantità, il bisogno di autonomia è legato alle esigenze delle comunità, la poesia dell’amore è lanostra verità suprema. La consapevolezza che "la riforma della vita" è una delle aspirazioni fondamentali della nostra società è una leva che ci può aiutare ad aprire la via.

7. La riforma morale

Che vite barbare! Noi non siamo civilizzati internamente. La possessività, la gelosia,l'incomprensione, il disprezzo, l'odio, la delusione di se stessi e degli altri sono il nostro quotidiano.Gli inferni domestici sono microcosmi di un inferno più ampio delle relazioni umane.

Ricadiamo su una preoccupazione antica dal momento che i principi morali sono presenti in tutte legrandi religioni universalistiche come anche nella morale laica. Ma le religioni che hanno sostenutol'amore del prossimo hanno scatenato dell'odio terribile e nulla è stato più crudele in quelle religioni 

di amore.

Sembra chiaro che la moralità debba essere ripensata e che la riforma debba essere inclusa nel cuore del soggetto. La riforma morale richiede, in primo luogo, l'integrazione, nella sua propriacoscienza e la sua propria personalità, un principio di auto-riesame permanente, perché senza laconoscenza, noi non si menta a noi stessi, e non ci si inganni senza sosta.

Se si definisce il soggetto umano come un essere vivente in grado di dire "io", vale a dire una posizione che lo pone al centro del suo mondo, si avvera la condizione che ognuno di sé che porti insé un principio di esclusione ( nessuno può dire 'io' al mio posto). Questo principio si comportacome un auto-affermazione egocentrica, che da la priorità a se stessa sulle altre personeincoraggiando l'egoismo.

 Allo stesso tempo, il soggetto è un portatore del principio di inclusione che ci dà la possibilità di includerci in un rapporto con gli altri, con i nostri (famiglia, amici, casa), e che compare al 

momento della nascita in cui il bambino sente un disperato bisogno di attaccamento. Questo  principio è una quasi-integrazione dentro un noi, e che subordina il soggetto, a volte fino al sacrificio della sua vita. L'essere umano è caratterizzato da questo doppio principio: uno portaall’egocentrismo, a sacrificare gli altri per sè, l'altro porta all’altruismo, all'amicizia, all'amore...Tutto nella nostra civiltà, tende a promuovere la logica egocentrista. La logica altruista e solidale è

  presente ovunque, inibita e dorme, e può svegliarsi. E’ dunque questa logicità che deve esseresviluppata.Bisogna concepire ugualmente un’etica a tre dimensioni in virtù della trinità umana individuo-società-specie, i tre sono in interrelazione permanente. In questo senso necessita di un reciprococontrollo dalla società all’individuo e dall’individuo alla società cioè la democrazia, e al XXI secolo lasolidarietà terrestre.L'etica deve essere formata nella mente dalla consapevolezza che l'uomo è di volta in voltaindividuo, parte di una società, parte di una specie. Ognuno di noi ha dentro di lui questa triplicerealtà. Inoltre, ogni sviluppo veramente umano deve includere lo sviluppo congiunto delle

autonomie individuali, dalla partecipazione della comunità e dalla consapevolezza di appartenerealla specie umana.

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Da lì prendono forma le due grandi finalità etico-politico del nuovo millennio: stabilire un rapportodi controllo reciproco tra la società e gli individui dalla democrazia, concepire l'umanità come unacomunità globale.

In conclusione: limiti e possibilità

Le riforme sono interdipendenti. Le Riforme morali, del pensiero, dell'istruzione, della civiltà e della politica, quella della riforma della vita si richiamano a vicenda. Pertanto, il loro sviluppo creerebbeuna sinergia, una nuova dinamica che varrebbe più che la loro somma.

Si tratta di un enorme potenziale, ma dobbiamo anche essere consapevoli dei loro limiti. Non è solol'Homo sapiens, faber, economicus, ma anche demens, mythologicus e ludens ... Non potremo mai eliminare la capacità di delirio, non si potrà mai razionalizzare l'esistenza (il che sarebbe del resto,la normalizzazione, la standardizzazione, la meccanizzazione). Non si potrà mai raggiunger l'utopiadi armonia permanente, di felicità assicurata. Ciò che possiamo sperare non è il migliore dei mondi,ma un mondo migliore.

Tornando al punto di partenza: ci stiamo muovendo verso l'abisso. Ma ci sono miliardi di crisalidi vegetali, animali, umani, che sono in metamorfosi. Sono delle immense potenziali forze, macondizionate dal loro ambiente. Per quanto riguarda l’umanità delle forze , ancora virtuali, insostanza, devono mobilitarsi. L'abisso come le metamorfosi non sono fatali.Il Cammino delle sette riforme proposte qui sembra l'unico modo per rigenerare sufficientemente il nostro mondo, per realizzare la trasformazione di un mondo migliore. Per renderla realtà c’èbisogno della mobilitazione di tutti coloro che aspirano, in un vero e proprio Movimento per lametamorfosi del mondo". 

Edgar Morin, filosofo, sociologoPierre F. Gonod, futurista, politicoPrince Paskua, artista

Traduzione di IVONNE CITARELLA aka BABY POOLEY in Second Life© 2009 

Biography of PRINCE PASKUA

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Paskua (born in Rouen in 1959) is an artist who lives and works in French Polynesia on the island of Bora Bora, Islands Windward Islands (Raiatea, Huahine, Maupiti ...).Painter called "outsider" and "Singular" (Jeannine Rivais in monograph "Paskua, Outside In Tahiti")or "neo-expressionist," he sets himself his fetish of erotic ritual appearance punk post neo-dada. "Anarchist ( "anartiste" according to its terms) it is "from the antipodes to the vanguard of theoverthrow of a world upside down" . It was at that Raiatea was nicknamed the "Tahua" (Thedispatch from Tahiti, 22 February 2008) (which means reo maohi: the healer, the shaman, literally"one who sees").

It initiates and co-sign with the philosopher and sociologist Edgar Morin, the futurist and politicalscientist Peter F. Gonod, the "Movement for the Metamorphosis of the World" which he illustratesthe Manifesto.

It is the first artist to have Polynesian integrated collections of European museums during hislifetime, according to Jean-Marc Pambrun, the Director of the Museum of Tahiti and the Islands.Paskua practice expressionist painting in the tradition of Cobra (Alechinsky, Appel, Jorn ...), neo-expressionist German (Georg Baselitz, Anselm Kiefer, Jonathan Meese, actions Viennese (HermannNitsch, Otto Muehl) and the American Louise Bourgeois on supports polymorphic - torn and charredwood, termite and old copra bags torn.

It uses a raw material consisting of an alchemy of resins, foam polyurhétane, pigments, feathersand natural fibers, used in swaddling (PAHI), old towels as a painter, and the cocktail "Gitmo",

blood, semen and feces as the use of prisoners in Guantanamo Bay camp against their captors( "Courrier International", August 2007). Sometimes, Paskua uses dolls mummified fetus.

In his recent works Paskua introduces the dimension of a relational anesthetics by transforming oldeffilochures copra bags on which he painted in "memory nodes" made public by the participant. Itsobjective is that the work thus becomes a collective, ongoing creation / destruction, until theoriginal track that started to disappear from view in the accumulation of memory nodes. In thePolynesian vision, the work has become "TO'O", literally "container of the gods", a fetish objectloaded with a memory of an almost organic energy - the "mana", the power of horror (JuliaKristeva) and creator of the social bond (Mauss).

Arnau Puig, the Catalan art critic and co-founder with Antoni Tàpies movement Dau al Set writesthat "The work of Paskua is wonderful. It expressionism became worship. It is a very high successcomparable plastics the greatest modern and contemporary artists as part of the history of Westernart, which reflects the extraordinary culture that Antipodean Paskua a very personal and we learnto love. "[Paskua practice expressionist painting in the tradition of Cobra (Alechinsky, Appel, Jorn ...), neo-expressionist German (Georg Baselitz, Anselm Kiefer, Jonathan Meese, actions Viennese (HermannNitsch, Otto Muehl) and the American Louise Bourgeois on supports polymorphic - torn and charredwood, termite and old copra bags torn.Paskua exhibited regularly in Tahiti, Oceania, New York and Europe. He has directed numerousshows in Australia, the United States, Italy, France and Spain.

He received a large solo exhibition in Spain, Barcelona Pignatelli Palace, at the invitation of ArtisticRieal Circle of Catalonia, in November 2007 and the AntigAlerie (Paris).He was invited in 2007 to the Biennale de Lyon, Biennale Internationale d'Art Outside the Norms.He participated at Art Expo New York 2008 at the booth of the ECAP (Espace Contemporain des

Arts du Pacifique)His works have been presented at Studio 413 in New York in June 2008 by the curators of theGuggenheim Museum in New York.

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In May 2008, for the exhibition "Mana" at the Museum of Tahiti and the Islands, he introduced oneof his works destroyed by fire, a traditional kite mao'i, that this action as "auto - implementation of a fetish for intangible non-zero value. "It contributes to the Abode of Chaos Thierry Ehrmann at the Borderline Biennial off Lyon inNovember 2007 for what the New York Times considers "the monumental work the most importantof the century" by writing in chalk this sentence diverted from Guy Debord: "Paskua not working toshow the end of the world, but at the end of the entertainment world."His exhibition "Metamorphosis" was presented in 2009 at the National Gallery Bundaberg fromBrisbane, Australia.A touring exhibition is organized in South Korea (Seoul and Jeunju) in June and July 2009 at theinvitation of the Government of South Korea.His works have been accumulating public and private, including by:the Royal Museum Salvador Dali BarcelonaJoan Abello Museum of BarcelonaEuropa Museum Schengen in Luxembourg (Musée de l'Europe)the Museum of Tahiti and the Islands in Papeete.Bundaberg the National Gallery in Brisbane, Australia.Initiator movement Upside Down (Antipodean art for the overthrow of the world upside down ...)and "Movement for the Metamorphosis of the World" which he signed the Manifesto with EdgarMorin and Pierre Gonod (2009)

"The work of Paskua is wonderful : Expressionism became Cult. His very strong plasticaccomplishment is equivalent to the major modern and contemporary artists since his work positionitself in occidental art by testifying of the extraordinary antipodic culture that he integrate in a verypersonal way that he teaches us to love."Arnau Puig - Art critic and co-founder of the "Dau al Set" Movement with Antoni Tàpies Paskua'spaintings deal with the wilderness of his time and question about impermanence and frailty of human condition in front of nothingness. His work that seems violent, bewitching and disturbingascends not only memories of the dark springs from his own crossed past but also the past of anyhumanity. By confronting sacred horror of the immemorial loathes, his work shares a commondenominator with his illustrious predecessor, Paul Gauguin.In these prerequisites that are hardly stemmed from chaos, the allusive forms of human or animalbody get mixed in residues of social identities as if marking the stencil with an iron. The origin of darkness is driven by the latent possibilities of the man, history and civilizations.Essentially even in this AD post-metaphysical contemporary, Paskua proclaims the time of enjoying

and of making enjoyment, the presence to the world and to the energy of body incandesced of reality where the life does not get separated from itself, the art from the aesthetics. The art of Paskua is not representation, but presence.Like a boatman in open sea, a tightrope walker on the horizon, a traveler and a magician of thechaos,Paskua builds his work under the terrifying shadows of a fatal fate and the casting light in thepossibility from sensual deLight.Paskua is "Tahua", the wizard, the Shaman, literally " the one who sees." His work transforms inreceptacle of the sacred as the Polynesians call " To' o." In the fraying canvas, it weaves the linksthat allow us to reach the incandescence of the reality and to see " in things more than things "aspoet Arthur Rimbaud said.