Dalla certezza del «cogito» alla conoscenza del mondo · 2014-03-12 · Dalla certezza del...

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Dalla certezza del «cogito»

alla conoscenza del mondo Attraverso la dimostrazione logica dell’esistenza

di Dio

( da pag.191 a pag. 199 del libro di testo))

«cogito ergo sum»

Esprime il fatto che SONO «res

cogitans»

Ne sono certo perché percepisco in

modo chiaro e distinto quello che

affermo

Posso fidarmi di questa percezione

perché essa trova la sua convalida

causale nel pensiero di Dio

Prova (logica) dell’esistenza di

Dio L’idea di Dio è quella di un essere

perfettissimo.

Poiché nessuna esperienza umana

contiene l’idea di perfezione, devo

necessariamente concludere che si

tratta di una idea innata

Questa idea non può derivare da me

stesso, che sono imperfetto e finito,

quindi Dio necessariamente esiste

Come posso essere sicuro di

non sbagliarmi?

Se Dio è perfettissimo non può

volermi ingannare e farmi apparire

chiaro e distinto ciò che non lo è,

ovvero la sua stessa esistenza

Circolo vizioso

Dio è garante della veridicità della

conoscenza chiara e distinta

La conoscenza chiara e distinta è

garante della esistenza di Dio.

Inoltre

Dio viene svuotato di ogni contenuto

puramente teologico e viene

«concettualizzato»: è un principio

gnoseologico, non teologico

Da Dio alla sostanza e alla

conoscenza del mondo

Da Dio alla Sostanza

La sostanza è ciò che «esiste in modo

tale da non avere bisogno di

nessun’altra cosa per esistere» (id

quod ita existit, ut nulla alia re indigeat

ad existendum) è causa sui

Quindi…

Soltanto di Dio possiamo affermare

che è autenticamente sostanza

(sostanza prima)

In senso derivato, possiamo definire

sostanza seconda quegli enti che,

posti in essere dal pensiero, possono

esistere senza ulteriori interventi divini

Le sostanze seconde sono

Res cogitans

Res extensa

Distinguendo res cogitans e res

extensa Cartesio recupera il dualismo

ontologico di matrice platonica

Ciascuna res è una sostanza, cioè

permane nell’esistenza in modo del

tutto indipendente da altro

La Sostanza (ogni res)

Viene concepita come realmente

esistente nel mondo solo perché ne percepiamo gli attributi.

L’attributo della sostanza è ciò che ne esprime l’essenza e quindi è sufficiente

a farcela conoscere

In ogni sostanza esiste un

attributo principale, dal quale

dipendono tutti gli altri:

Estensione (res extensa)

Pensiero (res cogitans)

In che cosa si distinguono res

cogitans e res extensa?

Res cogitans → attiva

Rex extensa → passiva

Nell’ambito della fisica

Cartesio è meccanicista

Dio crea il movimento → il movimento, che rimane costante nel tempo, governa la materia e i rapporti tra i corpi materiali

Conseguenza:

Il mondo funziona come una

macchina, sena bisogno di un

continuo intervento divino

Dualismo antropologico:

Anche l’uomo è, per la sua parte

corporea, una macchina

Di cui l’anima è il pilota: il corpo è

ricettacolo dei comandi provenienti

dall’anima la ghiandola pineale è

l’organo che trasmette i comandi

Alcune domande possibili per preparare la verifica:

Il «cogito» è frutto di una deduzione (come vorrebbe il metodo cartesiano) o di un’intuizione?

Che ruolo svolge il dubbio in Cartesio e nello scetticismo? È lo stesso ruolo?

Qual è il circolo vizioso al quale Cartesio perviene dimostrando l’esistenza di Dio?

Il Dio di Cartesio è il Dio della teologia tradizionale? Se no: perché? Se si: perché?

Come definisce, Cartesio, la sostanza? Che differenza c’è rispetto la definizione di Aristotele?

Che cosa sono gli attributi? Quali sono i principali?

Quali sono le caratteristiche della materia?

Quali sono le caratteristiche del pensiero?

Che rapporto esiste, nell’uomo, tra pensiero (anima) ed estensione (corpo)?

Perché Cartesio riformula in termini moderni il platonismo? E per quali aspetti lo modifica?

Le altre domande te le devi porre tu, sino a quando ti sarà chiara la filosofia di Cartesio.