L'ISOLA 04_2014

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    Bureau de Dépôt: Bruxelles X

    Bimestrale (sauf Juillet - Août) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno XVI - n° 4 - Septembre/Octobre 2014

    Ed. Resp.: Catania Francesco Paolo, Bld de Dixmude , 40 bte 5 B - 1000 Bruxelles - Tél & Fax: +32 2 2174831 - Gsm: +32 475 810756

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    LO SAPEVATE CHE… Il Comites di Bruxelles è in letargo da diversi anni, per questo motivo non cimeravigliamo dell'opinione negativa che hanno dei Comites la maggior parte dei nostri connazionali (ammesso

    che ne sospettino l'esistenza). Sappiamo che la mancanza di visibilità è una malattia di cui soffrono tutti iComites, ma il caso di quello di Bruxelles, completamente inattivo e senza la minima volontà di fare qualcosa diutile per la comunità italiana locale, ci sembra particolarmente grave. Ai posteri l'ardua sentenza ?....

    Francesco Paolo CataniaConsigliere Comites Bruxelles, Brabante, Fiandre. 

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    partire dal 5 settembre 2014, ogni venerdi, dalleore 09.00 alle ore 14.00, presso il Municipio di

    Genk (Stadplein n.1 - 3600 Genk), sarà operativo unufficio presso il quale un funzionario di questaCancelleria Consolare riceverà la collettività italiana

    residente nel Limburgo, per accogliere le richieste dicertificati di stato civile, anagrafico, sociale (pensioni -codice fiscale - ex leva - previdenza sociale) ed

    amministrativo in generale.

    Si tratta dunque di operazioni preliminari al rilascio

    dei suddetti certificati.

    I connazionali colà residenti potranno altresìpresentare le domande per ottenere il rilascio di unnuovo passaporto o di una carta d'identità ovvero il

    rinnovo di quest'ultima.

    Le pratiche di ciascun connazionale verranno trattatesuccessivamente presso la Cancelleria Consolaredell’Ambasciata dtltalia a Bruxelles mentre la

    riconsegna dei documenti richiesti avverrà presso ilpredetto ufficio distaccato di Genk.

    Bruxelles, 25 luglio 2014

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    COMUNICATO

    ELEZIONI PER IL RINNOVODEI COMITATI DEGLI

    ITALIANI ALL’ESTERO

    Si informa che nella Gazzetta Ufficiale n.179 del 4

    agosto 2014 è stato pubblicato il Decreto Legge 1 agosto2014, n.109 che, all’Art.10, contiene disposizioni urgentiper il rinnovo dei Comitati degli Italiani all’Estero

    (Com.It.Es.).

    La norma in questione prevede che, in occasione delleprossime elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es., il diritto divoto venga esercitato per corrispondenza, come previstodalla legge 286/2003. Il plico elettorale verrà inviato aiSOLI elettori, in possesso dei requisiti di legge, che neabbiano fatto espressa richiesta all’Ufficio consolare diriferimento almeno cinquanta giorni prima della data

    stabilita per le votazioni.

    Si fa riserva di comunicare la data delle votazioni, che si

    terranno orientativamente nel mese di dicembre.

    Si attira l’attenzione sul fatto che il citato provvedimento,benché avente forza di legge dalla sua pubblicazione, èsoggetto a conversione parlamentare e quindi potrà, in

    tal sede, essere modificato.

    La domanda di iscrizione nell’elenco elettorale pel’ammissione al voto per corrispondenza per l’elezionedei Com.It.Es. possono, in ogni caso, essere fin d’orapresentate personalmente all’Ufficio consolare diriferimento, oppure inviate al medesimo ufficio per posta,fax, posta elettronica o posta elettronica certificata,allegando copia non autenticata del documento d’identità

    del richiedente, comprensiva della firma del titolare.

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    Correva l’anno 2012 - A quando una ”primaveraaraba” nel CGIE e nei COMITES? Dimettetevi 

    Pubblichiamo la nota delle ACLI Belgio che riprendequello che noi de L’ALTRA SICILIA-Antudo denunciamoda anni. Eugenio Preta, segretario generale deL’ALTRA SICILIA-Antudo, aveva già dimostrato con i fattila nostra coerenza dimettendosi dal Comites delLussemburgo e Francesco Paolo Catania, consigliere

    Comites di Bruxelles, Brabante, Fiandre, da anni chiede le dimissioni inblocco di tutti consiglieri.

    con grande incomprensione e disappunto che le ACLI Belgiohanno accolto la decisione del governo italiano di prorogare ilmandato dei consiglieri CGIE e COMITES fino al 2014. Il Loro

    mandato è scaduto dal 2009 e quest'anno – 2012- avrebbero dovuto aver

    luogo le elezioni per il rinnovo dei COMITES e del CGIE. Questi bravirappresentanti degli italiani residenti all'estero considerano che non sonoresponsabili delle scelte del governo e quindi, continueranno, senzascrupoli e rimorsi, a farsi un secondo mandato sino al 2014.Dal 2004 al 2012, le uniche cose che CGIE e COMITES sono riusciti afare sono : la chiusura dei consolati in Belgio, la distruzione dei COASCIT,

    la decurtazione sostanziale dei contributi per l'insegnamento della lingua edella cultura italiana, l'arrivo in Belgio di ambasciatori e consoli arroganti epoco competenti. In tutti questi anni, non hanno mai sviluppato delle

    proposte e delle azioni per mettere in risalto la "risorsa" italiana"rappresentata dalla presenza degli italiani all'estero.La questione che le ACLI pongono è la seguente: Perchè non vi dimettetetutti in blocco per far vincere la democrazia, a dispetto del governo italiano,e perché non rappresentate più gli italiani residenti all'estero.Il vostro mandato è scaduto da tanto tempo, com'era il caso dei dittatorinei paesi arabi. Non è mica perché il governo italiano continua aconsiderarci come dei cittadini di serie B che vi dovete sentire obbligati diandare anche voi in questo senso.Le ACLI del Belgio vi chiedono di rispettare la dignità dei cittadini italianiresidenti all'estero che vi hanno eletto per 5 anni e non di più. Continuarea rimanere seduti sulle vostre poltrone significa che oramai i vostriinteressi hanno preso il sopravvento sugli interessi democratici dei cittadini

    italiani residenti all'estero. In tutto questo discorso,le ACLI del Belgio nondimenticano i "18 inutili deputati-senatori" eletti nelle circoscrizioni elettoraliall'estero che difendono gli interessi dei cittadini italiani all'estero finoall'estremo, avendo iniziato uno sciopero della fame incatenati davanti aMontecitorio.E ovvio che si tratta di uno scherzo perché non fanno un bel niente.

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    MARCINELLE, 8 AGOSTO 2014

    L’ALTRA SICILIA C’ERA

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    La Lingua Siciliana: una lingua "proibita"La Lingua Siciliana: una lingua "proibita"La Lingua Siciliana: una lingua "proibita" 

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    A P A R A [  ] 

    Voci di SiciliaVoci di SiciliaVoci di Sicilia 

    orrei parlare sempre di una Sicilia vincente, nonvittimistica e non gattopardiana. Nonna Luciadiceva sempre: "muddichedda muddichedda,tutto si può aggiustare!" Da qui lo slogan per una

    nuova speranza, un nuovo sogno mediterraneo oper dirla come nei miei concerti L'Utopia del Triangolo, doveprima o poi, l'Isola conquistata conquisterà tutti, diventandocaput mundi della cultura e del turismo. Io ci credo».

    Vincenzo Spampinato non è mai stato personaggio. Sulpalco si emoziona come un bambino davanti a un premio odi fronte a un applauso sincero. E' trasparente e quel suoessere vanesio, che spesso lo ha messo sulla punta delnaso del pubblico, sembra essere svanito con l'età e con lasaggezza.

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    Muddichedda

    muddicheddaUn emozionante inno alla Sicilia

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    Vieni in Sicilia ... te ne innamorerai !

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    Palermo delle meravigliedi Lucia Munaro

    Leggere di Palermo delle meraviglie, da una persona di Bolzano, mi rende orgoglioso e commosso !!!

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    Ente di Patronato e di Assistenza Sociale

    Chaussée d’Alsemberg, 161 - 1190 Forest

    Tel. +32 2.4375922 - Fax +32 [email protected] - Responsabile : Vito Palmeri

  • 8/20/2019 L'ISOLA 04_2014

    16/24Bimestrale (sauf Juillet - Août) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno XVI - n° 4 - Septembre/Octobre 2014

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    ICILIA LALTR IERIICILIA LALTR IERIICILIA LALTR IERI 

    Lettera di Adelasia del VastoLettera di Adelasia del VastoLettera di Adelasia del Vasto 

    no dei quesiti più frequenti è quello relativo all’individuazionedel più antico documento in carta esistente in Europa. Larisposta arriva dall'Archivio di Stato di Palermo: la “prima veracarta” risalirebbe addirittura al marzo del 1109 ed è detta ilMandato di Adelaisa. Terza moglie di Ruggero I conte di Sicilia

    e di Calabria (1031 - 1101), fondatore della dinastia dei Normanni

    nell’isola.Si tratta di una lettera bilingue,scritta in greco e in arabo, diAdelasia del Vasto, nota anchecome Adelasia degli Aleramici(1074 - 1118), contessa di Sicilia,ancora ogg i amata da ipalermitani. Adelasia scrisse ilmandato per ordinare aiv icecomit i del la terra diCastrogiovanni (oggi Enna) diproteggere il monastero di SanFilippo di Demenna, sito nella

    valle di San Marco, che rientravanel suo patrimonio personale.Adelasia, per redigere la lettera,adottò la carta perché non sitrattava di un documento

    solenne, per i quali veniva ancorausata la pergamena, ma piuttosto

    di un atto di natura transitoria.Il documento parecchio malmesso è stato restaurato dal Centro diRestauro di Roma e oggi è conservato presso l'Archivio di Palermo. Irestauri, condotti con l'ausilio delle migliori tecnologie, hanno rivelato chesi tratta di una carta di provenienza araba. All'analisi microscopical'impasto fibroso è risultato composto da cellulosa di lino in fibre poco

    raffinate e frammentate. La materia prima, la scarsa raffinazione,l’assenza di filigrana e la grande quantità di amido di frumento ritrovatanella fibra sono tutti elementi che confermano la provenienza araba diquesto importantissimo “primo pezzo di carta”.Certamente si tratta di un documento importantissimo per la storia dellaSicilia, che testimonia, inoltre, i forti legami con il mondo arabo, dal qualeci è pervenuto l’uso della carta. Le vicissitudini della lettera di Adelasia silegano alla storia della Sicilia. A noi deriva dallo speculario dell’abbazia diSan Filippo di Fragalà, che nei secoli successivi fu acquistatodall’ospedale Grande di Palermo per giungere infine nell’Archivio di Stato.L’Archivio di Stato di Palermo, istituito con la denominazione di “GrandeArchivio” dalla legge organica del 1° agosto 1843, trova origine nel regiodispaccio dell’ 11 febbraio 1814, auspicato dal Parlamento del 1812, che

    istituiva un Archivio Generale per raccogliere le scritture prodotte dagliorgani prima del Regno di Sicilia (sotto le dinastie normanna, sveva,angioina e aragonese), poi, dal 1412, del Viceregno ed infine, dal 1816,della Luogotenenza del Regno di Napoli.L’Archivio di Stato di Palermo ha il compito di conservare, far conoscere,

    valorizzare e sorvegliare gli archivi degli uffici dello Stato non più

    occorrenti alla trattazione ordinaria ovvero gli archivi ed i documenti che, aqualsiasi titolo, siano pervenuti nella disponibilità dello Stato. In quantobeni culturali essi sono elementi del patrimonio culturale.

    Archivio di Stato di Palermo - Vicolo della Salvezza 3 -90133 Palermo / Cortile Gancia 3 - 90133 Palermo

    Tel 091/6163093 Fax 091/6172399e.mail: [email protected]

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    17/24Bimestrale (sauf Juillet - Août) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno XVI - n° 4 - Septembre/Octobre 2014

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    18/24Bimestrale (sauf Juillet - Août) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno XVI - n° 4 - Septembre/Octobre 2014

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    SICILIA L’ALTRO IERI

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    19/24Bimestrale (sauf Juillet - Août) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno XVI - n° 4 - Septembre/Octobre 2014

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    STORIE E VECCHIE USANZE DELLA NOSTRA TERRA

    LA AANALA AANALA AANA 

    La mammana delle fate

    Di seguito una favola siciliana su di una mammana, raccoltada Giuseppe Pitrè, che tratta un motivo favolisticoantichissimo e diffuso in tutto il mondo, quello della “levatricedelle fate”.

    Cc´era na vota na mammana, e era maritata.Na jurnata era nta la cucina chi facìa lu manciari e si vitti affacciarina manu e senti diri: "Amminni a mia!"Idda ha pigghiatu un piattinu, e cci l´ha jincutu di chiddu chi cucìa.La manu ritorna e cci duna lu piattinu chinu di munita d´oru.Lu nnumani a ura chi idda facìa lu manciari n´àutra vota la manu:"Amminni a mia!".Idda cci detti n´àutru piattu cchiù granni, e la stissa manu cci luritorna chinu di munita d´oru.Nzumma pi lu cursu di novi misi sta manu fici sempri la stissacosa, e la mammana a ngrussari sempri lu piattu sina chis´arriduciu a un beddu spillongu.Arrivannu a li novi misi menu jorna, di notti cci jeru a tuppuliari la

    porta a la mammana, ca la vulianu pi jiri a téniri.Idda si vesti, scinni e trova nta la ntrata dui giaànti; cci abbennanul´occhi, si la carricanu supra la spadda, e santi pedi ajutàtimi.Idda un vitti cu eranu e di unni la cunuscèvanu.Juncennu nta na ntrata, iddi cci livàru la benna; e la fìciruacchianari.

    , ae ace ca , a aee edae ea Oeca eeecdea c ea dee cce ede eda ec c c ae aaaa a e, a eea a a Ma fi a

    , 7 a a, e e cc ce ace d, babacea caa

    e ae aea a ced dee fie ad a d e d ce ed acaa cadd dea aeeee de a caa Medc caaa eea d ace bea ed edae adaa caa ce eaa a aaa ce ea

    aa d ae aa a ee a d bab e ebabe de be e b, cc e e Pe ceee aeaa ad ede daffic aa, ce edc cd, a e aaa d aea eee da a ce

    e ace e e, e ce e a ce ea, eaae ea e cacceae eabeeaea, a dea ce d ce e daa de e e ea caae da a (a

    ee ce cd e a de e ae dea aeeea ace c e eaa de d eace,a e ace, caee, daa a eaae

    eeea e a aca aadaa da eeaMa ade accaa ee ce e aa c aae,a aa e adc, ad ade ea ada a ea a edee a aaa, ea ae edaffidabe ea caa, e , aea ea bee d ead a ecca aaa a ee

    Ma ade accaa ee c ee ad aae ea ecca eae e aea e abe,aaa ac ca e ce ca ace acedda( c e, cca aa (eeaee aaa aa, ce e de aa ea da caae e daa dee

    Ma a ecca aaa, aea b ea a a aedad ae de d caa, aca ba, a ed acaaed a e ede a a aee, e ac ece e a debec e ae ea aaace a aaa caca, aea da aa e c aa c de aae

    Geeaee, e a, e aae ea cadae daeae e ce d caa ae dea aee, ee e beaa ae daa caea da e, cca, a bee daca ad accde a a bab dea aa

    D a aca a aaa caa a ee e aceae, e cae e eee ce eaa eeaeea e e aecc (ea ccae ba e ae eea caae e e cace da e eea de ced

    e acea bae a cc, edcaa cde becae, e acea a acaa

    Aea a a bab ea accea c a e

    e ace acede a cd da eee e daaccde Pae ce c cecee c a cea e e abe bede aaee a aaa ea ee acca cdc, caff ed ae ecce caae

    a dee aae, adaa caed a aa ee c ed d eda, ace e cc ce,a ad e c cca a ae c ecc de, aaee, ea ca a cca Ma fi ad a caa d a a ed acee, a ee aa e a caa Aa aceadae e ed ea daa aaa ce, a ede a, accaaa a aee edae

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    20/24Bimestrale (sauf Juillet - Août) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno XVI - n° 4 - Septembre/Octobre 2014

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    Comu trasìu vitti na signura gràvita grossa: - Cummari,cci dici sta signura, vogghiu èssiri tinuta di vui.-La cummari s´hà statu ddà, e un si mossi cchiù.Jamu ca avianu passatu chìnnici jorna, e lu maritu un vidennu ala mugghieri, cci cuminciaru a jiri li capiddi pill´aria; dicennu: "Ecomu! Ah! mugghieri mia, ca cci appizzasti la vita!". Lu pòviru

    maritu firriau tutta la cità circannu sempri di notti e di jornu.A li 15 jorna, dunca, sgravau la signura. Sta signura era naPrincipissa-fata, e fici dui beddi figghi màsculi.Dici: "Cummari, aviti statu chìnnici jorna, e n´àutri chìnnici jornaaviti a stari pi assistìrimi." E la mammana stetti n´àutri 15 jorna.A lu misi, dici la Principissa: "Cummari, vi nni vuliti jiri?""Comu cumanna vostra Ccillenza.""Comu vuliti èssiri pajata - ci dici la signura - a pugnè o apizzichè?" - Dici idda ntra idda, la mammana: "Si cci dicu apizzichè, haju tempu a mòriri; megghiu cci dicu a pugnè,ammenu moru cchiù prestu " - cridennu ca cci vulìa dari pugna.Dici: "A pugnè".La Principessa ha chiamatu a li dui giaànti e fa purtari un saccugranni di munita d´oru e n´àutru saccu la mità di chiddu; hapigghiatu e cci l´ha fattu nèsciri a pugna ddi li giaànti, e cci hafattu carricari n´àutru saccu.Lu maritu di la mammana quannu un la vitti spuntari cchiù, lacritti morta e si vistìu di nìuru. Tuppulianu li giaànti, e iddu, lumaritu, si critti ch´era l´arma di sò mugghieri.Dici: "Ti scunciuru pi parti di Diu.""Un mi scunciurari, ca sugnu tò mugghieri. Grapi!"Lu maritu, cchiù mortu ca vivu, va a grapi; comu la vidi dici: "Maidda veru mè mugghieri è - e si l´abbrazza.

    Ora unn´hà statu? Io ti cridìa morta."Comu vitti pirò li denari, e idda cci cuntò tutti cosi, finìu lu luttu eun parrò cchiù di nenti.Unca sta mammana cu stì gran dinari lassò di fari la mammana,misi carrozza, àbbiti jàvanu e àbbiti vinìanu; era na signura di liprimi di Palermu.Ddoppu deci anni passava di li Quattru Cantuneri ´n carrozza,ma na carrozza di vera gala.Jisa l´occhi, e si senti chiamari. "Psi psi! Acchianati!".Era na signura ca la chiamava supra.Idda scinni di la carrozza e acchiana supra, a palazzu.La signura comu l´appi di facci e facci, cci dissi: "Cummari, mi

    canusciti?" "Nonsignura.""Comu! un vi rigurdati ca iu sugnu dda signura chi mi vinìstivu atèniri deci anni nn´arreri, quannu iu vi trattinni un misi cu mia, efici sti beddi picciriddi?..Iu sugnu puru chidda chi pruija la manu, e v´addumannava lumanciari.Iu era nta la cummitiva di li fati; e si vui nun èravu ginirusa didàrimi lu manciari, la notti murìa.E pirchì fùstivu ginirusa, arricchìstivu.Ora iu mi sciugghivi di la cummitiva, e sugnu ccà cu li me´figghi."La mammana, alluccuta, taliava e binidiciu ddu mumentu chi cci

    avìa fattu dd´attu ginirusu. Accussì, addivintaru amici pi sempri.Iddi arristaru filici e cuntenti, Nui semu ccà e ni munnamu lidenti.

    Stu cuntu è piggghiatu di la "cullizzioni di "Fiabe Novelle eRacconti popolari siciliani" – di Giuseppe Pitré

    Giuseppe PitrèGiuseppe Pitrè nacque a Palermo in viaCollegio di Maria il 21 dicembre 1841, da

    famiglia umile (il padre, marinaio, era mortodi febbre gialla a New Orleans).Divenne medico di professione e vennecosì a contatto con i ceti più umili e colmondo dei marinai e dei contadini. Tra diessi, spinto dalla passione per gli studistorici e filologici, raccolse i Canti popolarisiciliani attinti anche dalla voce della madreche egli dice “era la mia Biblioteca delletradizioni popolari siciliane”, dedicandole appunto questa sua prima opera.Questo lavoro confluì poi nei due volumi tra il '70 e il '71 di quella Bibliotecadelle tradizioni popolari siciliane, pubblicata in venticinque volumi fra il 1871

    e il 1913. Tale opera comprende nelle sue sezioni oltre ai canti d'amore, diprotesta, legati alle stagioni e culture, giochi, proverbi, motti e scongiuri,indovinelli, fiabe, spettacoli, feste, medicina popolare, leggende, cartelli,Pasquinate, Usi nuziali e lo specchio del costume nella famiglia, nella casa,nella vita del popolo siciliano.Collaborò proficuamente con Salvatore Salomone Marino, col quale fondònel 1880, dirigendola fino al 1906, la più importante rivista di studi sulfolclore del tempo, Archivio per lo studio delle tradizioni popolari.Intrattenne una fitta corrispondenza con studiosi di tutto il mondo. Questelettere sono oggi conservate in una sezione del museo etnografico diPalermo.Nel 1903 per i suoi indubbi meriti nel campo degli studi sulle tradizionisiciliane, Pitrè fu nominato Presidente della Reale Accademia di Scienze eLettere di Palermo, carica che disse sempre d'aver retto con animo"imparziale ed alieno da chiesuole".Il 16 febbraio 1909 fu eletto socio dell'Accademia della Crusca.Come sostiene il Cocchiara, l'opera del Pitrè presenta due aspetti, unostorico e l'altro poetico, rivelando un'umanità viva e vibrante per cui egli eraconvinto che era giunto il tempo di studiare con amore e pazienza lememorie e le tradizioni, per custodirle. Da questo nacque anche lacreazione nel 1910 del Museo Etnografico, dove raccogliere tutti i materialie gli oggetti pazientemente ricercati per la Sicilia, che oggi porta il suonome, ed è ospitato nelle ex-stalle della Palazzina Cinese, all'internodel Parco della Favorita di Palermo.Sempre nel 1910 fu chiamato ad insegnare demopsicologia (come lui era

    solito chiamare il folclore) all'Università di Palermo, quando già avevaacquistato fama e apprezzamenti fra l'élite culturale del tempo. Già nel1894 aveva, infatti, pubblicato la Bibliografia delle tradizioni popolari inItalia, intrattenendo rapporti con i più importanti studiosi specialmente dellascuola toscana. Innamorato della sua terra, scrisse anche Palermo cento epiù anni fa, prezioso ed introvabile volume, e saggi su Meli, su Goethe aPalermo, sulla Divina Commedia, raccogliendo anche novelle popolaritoscane.Per i suoi meriti e la sua fama fu nominato Senatore del Regno il 30dicembre del1914, quando anche in America venivano tradotte epubblicate le sue opere per le Edizioni Crane, specialmente i proverbi e lefiabe, la cui radice comune a tanti popoli egli aveva esaltato rivendicando in

    una lettera ad Ernesto Monaci la loro ricchezza linguistica con questeparole: "Che bellezza, amico mio! Bisogna capire e sentire il dialettosiciliano per capire e sentire la squisitezza delle fiabe che sono riuscito acogliere di bocca ad una tra le mie varie narratrici”. Altrettanto belle lepagine dedicate alle storie dì Giufà, personaggio della tradizione popolare.Fu presidente della Società siciliana di storia patria. (Fonte: it.wikipedia)

    PERSONAGGIPERSONAGGIPERSONAGGI ILLUSTRIILLUSTRIILLUSTRI DI SICILIADI SICILIADI SICILIA

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    21/24Bimestrale (sauf Juillet - Août) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno XVI - n° 4 - Septembre/Octobre 2014

    Siete in vena di un primo piatto sfizioso e diverso dallasolita pasta? Provate questo sformato di riso emelanzane. E' una sorta di parmigiana. Il sapore èdelizioso.

    Sformato di riso e melanzane: RicettaSformato di riso e melanzane: RicettaSformato di riso e melanzane: RicettaPalermitanaPalermitanaPalermitana 

    Ingredienti per 4 persone: 350grammi di riso arborio; 1,5 kgpomodoro per salsa; quattro melanzanedel tipo nostrale; un ciuffo diprezzemolo; qualche foglia di basilico;due cipolle; caciocavallo semistagionatograttugiato q.b.; olio extravergined’oliva; poco burro; sale e pepe q.b.;

    1,5 litri di brodo vegetale; vino bianco per sfumare il riso;

    Procedura da seguire: Iniziate con il pulire le cipolle.Prendetene una e trituratela. Quindi soffriggetela in olio caldo e poiaggiungete alla cottura del prezzemolo tritato finemente e delle

    foglie di basilico fatte a pezzi con le mani. Successivamenteaggiungete il pomodoro ed aggiustate il sapore con un pò di sale,pepe e zucchero. Fate cuocere tanto quanto basti ad allontanaremolta dell'acqua di vegetazione e poi passate il tutto nel passapomodoro. (Mi raccomando) la salsa che ne risulterà dovrà esserepiuttosto liquida.Ora è la volta di dedicarsi alle melanzane. Fatele a fette lunghe(proprio come fareste per la parmigiana) e friggetele in abbondanteolio. Poi mettete su carta assorbente.Nel frattempo preparate il brodo vegetale, mettendo una cipollatriturata nel tegame e facendola soffriggere con un pò di olio dioliva e del burro. Successivamente fate rosolare all'interno deltegame il riso per qualche minuto. Sfumate con del vino bianco e

    aggiungete qualche mestolo di brodo vegetale bollente. Aggiungetene poco alla volta fino alla cottura del riso.Quando il riso sarà pronto, ungete con dell'olio il fondo ed i bordi diuna pirofila. Sul fondo componete uno strato di melanzane fritte.Poi coprite con uno strato di riso e ricoprite con la salsa dipomodoro. In fine spolverate con del caciocavallo grattugiato.Continuate così, formando vari strati. In tutti i casi ricordatevi diterminare con uno strato di melanzane. Una volta fatto mettete inforno pre-riscaldato a 180 gradi per circa 20 minuti...

    Caponata di pesce spadaCaponata di pesce spadaCaponata di pesce spada 

    Ne avevate mai sentito parlare ? Eccovi una ricettabuonissima e assai sfiziosa.

    Ingredienti per 4 persone:400 gr pesce spada; 4 melanzane;1 grosso sedano; 1 cipolla; 300grammi di olive verdi; 3 cucchiai dicapperi salati; 6 dl salsa dipomodoro fresco; Sale e pepeq.b.; 1/2 bicchiere di aceto;1cucchiaio di zucchero; Olioextravergine d’oliva per friggere.

    Procedura da seguire: Come primissima cosa lavate per bene lemelanzane e togliete il picciolo assieme alla punta dell'ortaggio.Fatela a cubetti corposi e friggeteli in olio caldo. Poi metteteli daparte a sgocciolare, magari su una carta assorbente.[Nota – personalmente ho provato ad evitare la frittura. Ho usato ilforno per cuocere le melanzane ed il risultato l'ho particolarmentegradito]Il prossimo step richiede di dedicarsi al sedano.Togliete tutte le foglie verdi e tagliatelo a pezzi. Poi sbollentatelo inacqua salata. In fine mettetelo da parte.Ora è il turno della cipolla che va soffritta fino ad imbionditura.Quando sarà imbiondita, tuffate il pesce spada (fatto a cubetti dimedia grandezza) nella stessa padella e fate rosolare per un paio diminuti. Poi aggiungete in ordine il sedano (che avevate messo daparte poco prima), le olive (snocciolate), i capperi (dissalati) e lamitica salsa di pomodoro.Con mano leggera pizzicate un pò di sale e di pepe e lasciate

    cuocere. Solo a cottura quasi ultimata aggiungete le melanzane edate il tempo agli ingredienti di sposarsi.Non avete finito. Ora c'è un dettaglio che fa tutta la differenza delmondo. Sciogliete lo zucchero nell'aceto e versatelo in padellafacendo sfumare. Bene, non resta che far riposare e servirepreferibilmente fredda.

     Viola Dante 

    ER EVENTI

    CNINI BATTEII

    ADDII AL CELIBAT

    RICRRENE

    CLEANNI E TANT

    ALTR ANCRA ...

    :

    6

    B. L

     R         

        T        

    Guardate la foto di Pietro Bommarito. Ma non vi viene diesclamare “Mizzica”? Altroché. La mia boccacciadirebbe “pancia mia bella, fatti capanna”. Adoro icannoli siciliani. Credo che assieme alla cassata siano ildolce più rappresentativo della nostra Terra.

  • 8/20/2019 L'ISOLA 04_2014

    22/24Bimestrale (sauf Juillet - Août) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno XVI - n° 4 - Septembre/Octobre 2014

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    REGALATI E REGALA UN ABBONAMENTO A UN TUO AMICO O PARENTE

     Abbonamento ordinario: 20 € (Belgio); Altri Paesi europei: 40 € Abbonamento sostenitore: versamenti volontari

    Puoi versare la somma sul conto corrente CBC : IBAN : BE07 1911 2148 3166 - BIC : CREGBEBBintestato a Catania Francesco Paolo specificando nella causale “abbonamento a L’ISOLA”

    DAI VCE ALLA ICILIA: ABBNATI E AI ABBNARE CI A A CRE LA RRIA TERRA !!!

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    Caro amico, dopo che mi hai letto, non mi buttare...

    Dimostra il tuo alto senso di civismo... Regalami a qualche amico

    o parente. Aiuterai così la mia diffusione. Grazie.

    , edee ea ed ad d acaede c caea ed e e d cae c c S cec, aae e

    ae

    a bbcaa ce

    aaa d e e ce ea ac cee ecae S c ee dea ea, ,ea cedee ee a cec, ee

    cae, e ce a 'aa ae

    A e, a bbcaa a da cec e ce cae ea e d ee e dbace edee cbbe a deada e dad e ea a e ce aea

    c e d cae e a ceca aee aa

    a bbcaa e a ce a e, aee c a a ae a dSe e e e ad

    edee ee a ce e dcae ea c O aea e edea

    Morale.

    Cambia la tua strategia quando le cose non vannomolto bene...andrà meglio!!! E aggiungo: scegli benele parole quando vuoi dire qualcosa di poco piacevolead un´altra persona; a volte cambiare una frase puóessere l’inizio di un cambiamento nell´altra persona enon l´inizio di una ferita interiore.

    Palermo e la bambina Rosalia Lombardo che dormePalermo e la bambina Rosalia Lombardo che dormePalermo e la bambina Rosalia Lombardo che dormeda un secoloda un secoloda un secolo 

    a chiamano “la Bella Addormentata di Palermo” ed hanno proprioragione: quel tenero angelo che dal 1920 riposa all’interno di una

    piccola bara, oggi restaurata, all’interno delle Catacombe di Palermo,sembra proprio una bambina pronta a svegliarsi da un momento

    all’altro, ma è solo una illusione.

    Oggi avrebbe più di novanta anniquesta piccola estremamentesfortunata, morta dopo la PrimaGuerra Mondiale che oggi è lamummia meglio conservata almondo e unico caso di essereumano assolutamente intatto.

    In città tutti la amano anche se sitengono piuttosto lontani da un

    luogo che richiama alla mente lamorte e non hanno reso quindivani i sacrifici dei suoi genitori chenel 1918 videro la sua nascitacome il più bello dei doni per poiconstatare che, due anni dopo,

    probabilmente una polmonite, l’avrebbe portata via.

    Il padre contattò dunque un noto imbalsamatore dell’epoca, Alfredo Salafia, cheutilizzava delle tecniche all’avanguardia talmente uniche che la sua formula èstata scoperta da poco.Si trattava di una miscela di formalina, glicerina, Sali dizinco, alcool e acido salicilico. Quel che è certo che recenti controlli hanno

    dimostrato che Rosalia è intatta anche negli organi, come se non fosse maimorta e da tutto il mondo ogni giorno arrivano tantissimi turisti solo per questapiccola grande stella ormai in cielo. ( Ale Oglialoro ) 

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